ambulanza modica“Un altro caso di malasanità a Scicli? Potrebbe essere il caso del signor Benito: un uomo di 81 anni che, pochi giorni fa, ha perso un dito durante un incidente sul lavoro”. Lo dichiara il commissario cittadino di Forza Italia, Michele Roccaro.

La triste vicenda è stata raccontata da Girolamo, figlio del signor Benito, a noi di novetv. Ha raccolto la testimonianza di Girolamo la giornalista Viviana Sammito. La notizia è stata riportata anche da altri giornali on line e su organi di informazione regionali, raccogliendo migliaia di condivisioni, commenti e messaggi di solidarietà verso la famiglia Calabrese. Qui la notizia

Oggi l’intervento di Roccaro che spiega: “Pare che il malcapitato, soccorso dal figlio, sia arrivato al pronto soccorso con un grave taglio al dito, pare, addirittura, tranciato di netto dalla lama di un attrezzo. Probabilmente i gravi ritardi nel prestare le cure necessarie, al signor Benito, che era stato trasportato all’ospedale di Modica, hanno portato alla grave amputazione”.

“Il signor Benito – dichiara Roccaro – è un cittadino italiano che paga le tasse per avere servizi efficienti, ma così non è stato. Infatti ha dovuto attendere per ore per ricevere soccorso in codice rosso e questa attesa ha impedito che gli si potesse riattacare il dito. Tutto ciò è scandaloso”.

“Come cittadino in primis e come rappresentante politico poi – aggiunge il commissario cittadino di Forza Italia di Scicli – questa vicenda non può che suscitare indignazione. L’unità operativa di emergenza del Maggiore di Modica, a mio avviso, è sovraccarica perché vi confluiscono troppi utenti dai comuni del comprensorio, causando, anche per casi gravi, attese fino a dieci ore”.

“Chiediamo – conclude – che venga ripristinato a pieno regime il pronto soccorso dell’Ospedale Busacca di Scicli: una struttura per la quale la battagli politica non può essere considerata finita. Inoltre vogliamo che sia fatta immediata chiarezza sulla vicenda del signor Benito. Sono ormai troppi i casi di grave inadempienza e le storie di malasanità di cui siamo venuti a conoscenza”.