Franco-SusinoFranco Susino ha deciso che la sua condizione psico-fisica non gli permetteva di continuare a governare la città,  serenamente.

Dopo un periodo di riflessione è andato a Pavia, la settimana scorsa, alla laurea di suo figlio e dopo i festeggiamenti, urgeva un confronto con i suoi cari. Dimissioni: è questa la scelta finale di cui lui non vuole più parlare. <<Una fase chiusa con una presa di coscienza e con senso di responsabilità>>  – così ha commentato il suo braccio destro Giorgio Vindigni, che gli è stato accanto in questo ultimo periodo. “Un fulmine a ciel sereno” – ha definito la scelta di Susino, Giorgio Vindigni perché dal punto di vista amministrativo, tutti gli atti sono stati esitati. Susino ha affidato una memoria al segretario generale dell’Ente, Francesca Sinatra. Il motivo o i motivi, tanti e concomitanti, secondo il contenuto della lettera.  Sicuramente la vicenda giudiziaria che lo vede indagato per  concorso esterno in associazione mafiosa lo ha demoralizzato: il 24 gennaio il pubblico ministero depositerà, nella segreteria del Gip,  la richiesta  di rinvio a giudizio. Un peso enorme sulle spalle per Franco Susino che ultimamente aveva pienamente ricevuto il sostegno di tutto il consiglio comunale che si era detto pronto a continuare a suo fianco l’attività amministrativa fino alla fine del mandato.

Viviana Sammito 

 

Il contenuto della lettera

“Sono stato eletto sindaco nel maggio del 2012 con più di 7000 preferenze.

Sono arrivato al Comune con tanto entusiasmo e tanti progetti.

Ho trovato una situazione finanziaria disastrosa e innumerevoli problemi da risolvere.

Dopo poco più di un anno la maggioranza consiliare e la coalizione che mi avevano sostenuto si sono frantumati.

In un periodo di gravissime difficoltà per l’Italia e Per Scicli sarebbe stato facile abbandonare la nave: con la collaborazione responsabile di un gruppo trasversale di consiglieri comunali è nata la giunta tecnica con l’obiettivo di risanare i conti del Comune per evitare il disastro finanziario con conseguente incremento delle imposte al massimo, come avvenuto in altri Comuni della nostra provincia.

Con l’approvazione di Conto Consuntivo, Bilancio di Previsione, Piano di riequilibrio finanziario, approvati con parere favorevole, senza condizioni dell’organo di revisione, sono fiducioso che la Corte dei Conti valuterà positivamente gli atti posti in essere, con la costruttiva collaborazione di funzionari, giunta e consiglio.

Nel luglio di quest’anno mi è stato notificato avviso di garanzia per un reato infamante. Io, in coscienza, sono sereno: con l’amministrazione precedente alla mia i personaggi arrestati hanno cominciato a lavorare per il Comune, sotto la mia amministrazione il loro rapporto col Comune è cessato.

Mi rinfranca l’opinione espressa su un foglio locale dal giudice Salvatore Rizza, unanimemente rispettato per equilibrio e competenza: “A Scicli non esiste la mafia, anche se esistono delinquenti sempre più violenti e spregiudicati che non giustificano, tuttavia, l’adozione delle misure previste dalla legge 55/90”, (scioglimento per mafia).

Mi hanno deluso alcune persone a me vicine in passato, hanno dimenticato il bene della città, operando con malafede per demolire la figura del sindaco con la collaborazione di certa stampa violenta.

Mi hanno deluso i rappresentanti politici di alto livello di Scicli: col loro silenzio assordante, per interessi di basso livello politico, non hanno tutelato gli interessi alti della nostra città e dell’intero territorio ibleo.

Ho certamente commesso degli errori per i quali chiedo scusa, purtroppo il complesso delle questioni prima analizzate ha talmente compromesso il mio stato di salute da non consentirmi più di svolgere con serenità la mia funzione di sindaco.

Mi sento in dovere di ringraziare i dipendenti del Comune che con correttezza e professionalità mi hanno collaborato nell’azione amministrativa.

Cercherò di non portare rancore, invece, verso quanti hanno remato contro anche in maniera violenta e malvagia.

Ringrazio gli assessori, i consiglieri che, al cinismo e al disfattismo, hanno preferito l’amore per Scicli e gli interessi alti della città: con fierezza possono continuare a chiamarsi Responsabili.

Da loro Scicli potrà ripartire.

Rassegno quindi le dimissioni dalla carica di sindaco”.