Il tema del recupero e della conservazione della Fornace Penna di punta Pisciotto a Sampieri è stato per troppo tempo trattato con una tecnicalità che ha esautorato la politica. Per questo motivo dalla politica bisogna ripartire per affrontare il recupero del bene di archeologia industriale senza rinvii. E’ l’acquisizione più importante emersa oggi dalla conferenza di servizio tenutasi in Comune a Scicli, alla presenza del sindaco Enzo Giannone e dell’amministrazione comunale, del Sovrintendente di Ragusa Giorgio Battaglia, del senatore Giuseppe Pisani (nativo di Scicli, ma augustano acquisito) e della deputata Maria Lucia Lorefice.

Questione complessa quella della messa in sicurezza del manufatto risalente ai primi del Novecento, in atto in stato di abbandono.

La Fornace è infatti di proprietà privata, e le somme nel bilancio regionale (500 mila euro) consentirebbero forse l’esproprio ma non la messa in sicurezza dell’immobile.




Il Comune, dal canto suo non può disporre delle somme per agire in danno dei privati proprietari inadempienti rispetto agli obblighi di tutela del bene. Per tale ragione è stato convenuto che occorre coinvolgere il Ministero dei beni culturali perché si avvii una interlocuzione fra il Ministro, la Regione siciliana e il Comune, affinché, ciascuno per la propria parte, intervenga per arrivare alla acquisizione pubblica dell’immobile e alla sua messa in sicurezza, secondo un progetto organico e compiuto, che assicuri un percorso coerente di intervento.

Il tavolo si è aggiornato alla interlocuzione della rappresentanza parlamentare con il Ministro dei beni culturali.

Per il Comune erano presenti anche  il vicesindaco Caterina Riccotti, l’assessore Viviana Pitrolo, il presidente del Consiglio Danilo Demaio.

“Siamo sempre per la maggiore fruibilità dei beni -hanno sottolineato il Senatore Pino Pisani e la parlamentare Marialucia Lorefice-. La priorità adesso è quella della messa in sicurezza del luogo per evitare che, nonostante l’interdizione, chi vi si reca possa avere qualche incidente. Il sito su cui si erge la fornace non è per nulla sicuro e non deve essere accessibile. Certo, i problemi emersi sono diversi, dal frazionamento della proprietà privata, all’esproprio, alla possibile acquisizione. Sulla sicurezza e sulla pubblica incolumità, però, non si può e non si deve derogare. Ci saranno -aggiungono i parlamentari- delle prossime interlocuzioni con altre autorità istituzionali al fine di individuare il percorso istituzionale più corretto, rispettoso della normativa vigente ai fini di restituire questo bene alla comunità. Avvieremo prestissimo le dovute interlocuzioni sia col Mibact (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali) che con la regione siciliana perché riteniamo che la ex fornace di contrada Pisciotto possa tornare ad essere fruibile e perché ciò avvenga bisogna individuare tutte le strade necessarie per la ristrutturazione di questo bene, straordinario non solo dal punto di vista architettonico, ma anche culturale e storico. Un bene della comunità che tutti i soggetti e le istituzioni coinvolti devono fare in modo che torni al più presto a poter essere un luogo fruibile in sicurezza”.

“Sono compiaciuta -afferma la consigliera Morana- delle risultanze ottenute dall’incontro avvenuto stamane al Comune di Scicli con l’amministrazione comunale. Finalmente si è giunti ad una programmazione fattiva per il recupero della Fornace Penna. Un percorso programmatico fatto di collaborazione su tutti i livelli istituzionali è l’unica via per l’acquisizione al patrimonio pubblico, la messa in sicurezza e la valorizzazione del bene affinché venga restituito alla collettività. Nella qualità di consigliera comunale del M5S seguirò passo passo tutto l’iter e farò da trait d’union fra l’amministrazione comunale e gli altri attori istituzionali coinvolti.”