santo lutriE’ tornato in carcere per scontare una pena di 3 anni e 10 mesi, il pregiudicato sciclitano Santo Lutri, accusato di tentata estorsione, minacce di morte, furto aggravato ed ingiuria. L’uomo vanta un lungo curriculum di reati commessi dal 2005 al 2007 a Scicli dove, oltre ad intimidire le vittime,  rubava auto al fine di estorcere denaro per la riconsegna al proprietario.

Santo Lutri, pregiudicato sciclitano di 33 anni, dal 2005 al 2006 aveva ingiuriato e  minacciato di morte sistematicamente un uomo di Scicli con cui aveva avuto dei dissidi;  nel 2007, oltre alle accuse di rapine e furti in compagnia del fratello Bruno e di un altro complice, aveva studiato un piano per estorcere ingenti somme di denaro: rubava le auto e chiedeva i soldi in cambio della restituzione della refurtiva al proprietario. Un escamotage criminale che è andato fallito grazie alla denuncia delle vittime e al tempestivo arresto dei carabinieri. Tant’è che l’auto fu rinvenuta nella disponibilità di Lutri e riconsegnata al proprietario.

Per questi reati commessi circa dieci anni fa, Santo Lutri, 33 anni di Scicli, è tornato ieri sera in carcere a Ragusa dove dovrà rimanere per 3 anni e 10 mesi.

I carabinieri si sono presentati nella sua abitazione con un provvedimento di esecuzione di pene concorrenti emesso dalla procura di Ragusa per tentata estorsione, furto aggravato e minacce. Santo Lutri ha un lungo curriculum con una lista di reati contro il patrimonio; la stessa che lo accomuna al fratello Bruno con il quale, secondo le indagini, ha commesso rapine e furti tra Modica e Scicli, seminando il panico nel 2007 proprio perché  i reati venivano commessi con l’uso delle armi.  Un’organizzazione criminale quasi a conduzione familiare: il padre di Santo è Ugo coinvolto nel processo “Eco”, l’inchiesta su presunti rapporti tra la malavita sciclitana e l’ex governo della città. I reati contestati comprendono l’associazione mafiosa, truffa, estorsione e furto.

Viviana Sammito