DonneALavoro è il claim scelto dalla CGIL per affrontare una seria e profonda riflessione sul tema del rapporto lavoro – donna.

Lo si farà attraverso la proiezione di un film e lo svolgimento di un dibattito. Mercoledì 7 agosto nella Villa Mormino Penna di Scicli alle ore 21.00 sarà proiettato il film “7 minuti”, regia di Michele Placido. Nel cast Cristiana Capotondi, Ambra Angiolini, Violante, Donato e Michele Placido, Ottavia Piccolo, Clémence Poésy e Fiorella Mannoia.

Subito dopo il film seguirà un dibattito al quale prenderanno parte: Giuseppe Scifo, Segretario generale della CGIL Ragusa, Graziella Perticone, Segretaria confederale CGIL Ragusa, Graziana Stracquadanio, responsabile Camera del lavoro di Scicli, Mimma Argurio, Segretaria CGIL Sicilia, e con la partecipazione della prof.ssa Graziella Priulla, docente presso l’Università degli studi di Catania. L’evento ha il patrocinio del Comune di Scicli.

DonneALavoro è anche un manifesto politico sindacale che qui riportiamo.

Il lavoro per noi donne nel 2019 non è così scontato: nonostante le numerose leggi che dovrebbero garantire maggiori opportunità, flessibilità e soprattutto diritti alle lavoratrici e alle lavoratrici madri, assistiamo quotidianamente a soprusi, denunce di ogni tipo e non rispetto di quanto previsto per legge.

Ci troviamo purtroppo in un periodo di regressione che coinvolge parecchi ambiti ma che fondamentalmente potremmo riassumere con una frase: arretramento dei diritti.

Diritti delle donne, degli immigrati, della libertà individuale e della libertà di espressione: solo affrontando il problema tutti insieme saremo in grado di trovare soluzioni che possano garantire alle lavoratrici in gravidanza di mantenere il proprio posto di lavoro senza subire intimidazioni, di poter lavorare serenamente senza sentirsi minacciate di violenze sessuali dal datore di lavoro, di poter usufruire dei permessi e dei congedi garantiti per legge.

Le nostre Camere del Lavoro raccolgono quotidianamente testimonianze di abusi e minacce sul posto di lavoro; ancora oggi le lavoratrici in gravidanza hanno il terrore di essere licenziate, ancora oggi le donne affrontano con terrore la giornata lavorativa con la paura di essere molestate dai colleghi, ancora oggi prevale il lavoro sottomesso soprattutto nelle aree con alto tasso di disoccupazione e dove il lavoro scarseggia.

Partendo da queste considerazioni e dalle testimonianze raccolte nel nostro territorio abbiamo scelto di parlarne pubblicamente per sensibilizzare la comunità, le lavoratrici e tutti gli operatori del settore.

La Cgil è da sempre impegnata sul fronte del contrasto allo sfruttamento e soprattutto per combattere le diseguaglianze di genere nei luoghi di lavoro.




“7 Minuti” –   David di Donatello: Premio David Giovani, David di Donatello per il migliore montatore

“7 Minuti” –  una storia vera accaduta in Francia nel 2012

I fatti raccontati in 7 minuti sono frutto di una storia vera realmente accaduta in Francia nel 2012, A Yssingeaux. Nei fatti reali che su cui si basa il film 7 minuti, le dipendenti di una fabbrica sull’orlo del fallimento si trovano a dover scegliere tra conservare i loro diritti di lavoratrici o metterli in secondo piano rispetto al loro contratto di lavoro. Nel 2012 le operaie prima si ribellarono alle richieste dei datori di lavoro, ed occuparono poi la fabbrica per cercare di mantenere comunque il posto di lavoro ed evitare la delocalizzazione della struttura, protesta però non andata a buon fine. Il film, come dichiarato dallo stesso Massini, ha voluto raccontare questa incredibile storia basandosi su uno degli eventi di quei giorni di protesta: il momento del Consiglio di Fabbrica, in cui le rappresentanti delle operaie dovevano decidere se accettare o meno le proposte fatte dall’azienda.

Protagoniste del film sono proprio le 11 donne che formano il Consiglio di Fabbrica rappresentativo della loro azienda, chiamate a discutere delle condizioni lavorative di tutte le operaie con la multinazionale tessile. Sono loro le prescelte che dovranno decidere se accettare le condizioni dell’azienda, e quindi continuare a lavorare in condizioni sempre più complicate, o causarne la chiusura. Al centro del dibattito, come accade anche nella pellicola, ci sono 7 minuti da togliere alla pausa pranzo, che dura complessivamente 15 minuti.

La questione, inizialmente di semplice risoluzione, con il passare del tempo rivela però sempre nuove sfaccettature. Quei 7 minuti, che rispetto ad un contratto di lavoro sono niente, diventano però lo spunto per una riflessione sulla vita delle operaie, che mettono in atto una vera e propria battaglia contro una multinazionale che non valuta i propri lavoratori, ma solo i tempi di lavoro.

Distribuito da Koch Media, 7 minuti è ancora un film decisamente attuale. A distanza di 3 anni, periodo in cui la pellicola è anche riuscita ad ottenere un “premio speciale per l’attenzione al cinema civile in particolare sul tema del lavoro” ai Nastri d’Argento, il film riesce ancora ad essere argomento di riflessione su un tema così delicato come i diritti del lavoro e, nel dettaglio, delle donne.