Si diffondono a macchia d’olio le lamentele sui disservizi di Poste Italiane nella consegna della posta a Scicli e nelle sue borgate.

“Da luglio che non ricevo posta”, ci racconta un cittadino residente in c.da Trillalici.

“Non mi consegnano in tempo e sono così costretta a pagare le bollette dell’energia elettrica e della Telecom quando già sono scadute, trovandomi addebitate le spese per il ritardo nel pagamento nelle successive bollette”, ci racconta una residente del quartiere Jungi. “Questa storia va avanti da molti mesi ormai”, aggiunge un’altra signora residente a Jungi.

Disservizi anche nel centro storico della città, dove un cittadino, ci racconta, aspettava una raccomandata arrivata in notevole ritardo, causando seri rischi alle sue condizioni di salute.

A chi si lamenta con i postini per ritardi o mancata consegna, la risposta che i lavoratori danno agli utenti e: “Andate a reclamare in sede”.

E in sede arrivano i reclami: telefonate fatte di lamentele sono giunte al Direttore di Modica, responsabile della consegna della posta e dunque dei postini, ma nulla è cambiato.




Sono molti gli utenti costretti a ritirare la posta nella sede centrale di c.so Mazzini. Qui giace posta da mesi ferma, lasciata lì dai portalettere che non riescono a smaltire tutta la corrispondenza.

Poste Italiane è la più grande azienda italiana nel settore dei servizi e la prima nel Paese per numero di dipendenti. Ha quasi 13mila uffici posta capillarmente diffusi nel territorio. Negli ultimi anni sono stati quasi tutti rinnovati nel look e nell’operatività. Oltre 142mila sono i dipendenti, di cui 30mila portalettere. Ma tutto ciò, stando a quanto sta accadendo a Scicli, risulta insufficiente, in città la gestione della consegna della posta è veramente deplorevole.