Scicli – Dal 24 agosto in Via Roma “empit-URA, mostra in costruzione”
- 20 Agosto 2023 - 8:24
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A poco più di un mese dalla mostra sut-URA che ha dato il via al collettivo contemporaneo -URA, i cinque artisti fondatori si presentano in una nuova esposizione. Questa volta le intenzioni artistiche non mirano direttamente alla presentazione di opere complete con un allestimento finito dello spazio, il collettivo si propone di interagire con le persone e il luogo che li ha visti nascere in maniera più intima.
Ciò che sarà proposto ai fruitori è un processo vivo di creazione, gli artisti escono dai loro laboratori individuali, traslocano l’intimità del proprio spazio protetto unendosi in uno studio condiviso che non sarà una semplice fucina di opere ma spazio di e in costruzione di una mostra fin dalla nascita delle singole opere. Una esposizione collettiva che si rende visibile sin dalle prime stesure delle opere.
Lo spazio -URA si farà studio espositivo solo temporaneamente, il processo di creazione a porte aperte avrà il fine di costruire un’effettiva mostra. Tutto ciò si propone di mostrare e far interagire il visitatore con le opere e i processi singoli dei cinque artisti, oltre che stabilire confronti fra artisti e fruitori in corso d’opera. Inoltre darà modo agli stessi artisti di interagire fra di loro nelle diverse poetiche dei singoli, che si ricorda, vogliono conservare la loro singolarità e creare l’unione del collettivo tramite i confronti molteplici che finora sono stati privati al pubblico.
Negli obiettivi del collettivo -URA, fin dalla fondazione, c’è l’esigenza di portare avanti un’arte contemporanea che mantenga le diverse visioni dei singoli artisti del gruppo donando molteplici chiavi di lettura del mondo attuale. Un ulteriore principio cardine è quello di lavorare con e nel territorio andando oltre l’esposizione di opere finite, gli artisti sentono imprenscindibile l’esigenza di confrontarsi con la collettività nel dare come nel ricevere. Il termine -URA rimane desinenza aperta che si fa più concreta in questa nuova esperienza.
Giorno 24 agosto in via Roma 6 inizierà questo percorso di costruzione che aprirà dalle 19:30 alle 23:00. Dopo questa produzione aperta il collettivo sarà pronto a creare un vero e proprio allestimento con le opere costruite, frutto non solo delle poetiche e delle tecniche degli artisti ma in questo caso anche e sopratutto della commistione fra artista e fruitore. -URA vuole dare ed imparare come fare arte oggi, divenire collettivo grazie alla collettività.
La mostra sarà visitabile fino al 6 settembre tutti i giorni dalle 19:30 alle 23:00.
Biografie:
Ezechiele Mormina nasce a Scicli, in provincia di Ragusa il 3 aprile del 1994. I suoi studi artistici partono dal vicino Liceo Artistico di Modica nell’indirizzo scultura. Nel 2013 decide di spostarsi a Carrara per la sua formazione iscrivendosi all’Accademia di Belle Arti indirizzo scultura, qui a modo di confrontarsi con diversi artisti e laboratori prettamente dedicati al marmo, ma nell’intenzione di esplorare in maniera più ampia la scultura si dedica anche al legno, alla fonderia, alla resina e altri materiali. Da qui inizia la sua ricerca espressiva verso l’identità e l’assenza fisica. Nell’ottobre del 2017 si sposta ulteriormente per iscriversi al biennio specialistico all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, sempre ad indirizzo scultura; qui vuole aggiungere un apporto più contemporaneo alla sua giovanile pratica artistica. Inizia a pensare opere più concettuali e collettive dedicandosi sempre più spesso ad istallazioni che hanno come fine lo studio dell’identità degli altri e propria con la corporeità. Attualmente lavora e continua la sua pratica artista nel suo paese natio, continuando la sua ricerca con segni, tracce, numeri, nell’incessante bisogno di dare forma e sostanza spaziale anche a quelle emozioni così radicate in noi stessi ma di difficile lettura.
Luca Avolio nasce a Scicli il 20 luglio 1994. La sua formazione inizia a Scicli nel 2018 in un laboratorio di ceramica per poi spostarsi per brevi periodi nei laboratori artigiani di Napoli, dove trova approcci diversi e inizia a lavorare grès e porcellane, è qui che inizia a conoscere il mondo della ceramica in modo più ampio. Da lì inizierà la sua formazione da autodidatta e a seguire dei corsi per la realizzazione di smalti, parte fondamentale del suo lavoro. Alla fine del 2019 va per la prima volta in Francia in un paesino, La Borne, nella foresta nella Valle della Loira dove tornerà più volte; farà esperienza nelle cotture a legna ad alta temperatura, e dove avrà l’opportunità di imparare da svariati artigiani. Oggi continua la sua formazione da autodidatta a Scicli utilizzando argille locali e autoproducendo gli smalti utilizzando materie prime del suo territorio.
Andrea Errera nasce a Cuneo il 27 febbraio 1992. Sin da piccolo è stato molto stimolato dal padre che è stato sempre costante nella musica e nella pittura. Fin dai primi anni è stato attratto dal disegno e ha maturato il suo percorso frequentando il Liceo Artistico di Modica e in seguito l’Accademia di Belle Arti di Catania diplomandosi in Graphic Design. Successivamente ha portato avanti la sua vocazione artistica aprendo lo studio di Casatrentatre un’agenzia di comunicazione e video, insieme al suo amico Stefano Sgarlata. La sua passione per l’arte lo porta a continuare con determinazione i suoi lavori nonostante la vita lo abbia messo a dura prova, questo ha fatto sì che la pittura agisse da terapia bilanciando nel suo essere gli aspetti negativi e positivi della vita.
Arianna Modica è una giovane artista nata a Modica il 17 giugno 1997. Ha conseguito il diploma presso il Liceo Artistico di Modica e il diploma di primo e secondo livello in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo. Attualmente lavora nel suo studio situato nel suo paese d’origine, Scicli, per approfondire e portare avanti la sua personale ricerca artistica. Questa è principalmente incentrata sullo studio costante della forma nel suo divenire corpo materico. La forma nasce dall’osservazione di oggetti, carni, viscere dalla cui struttura l’artista viene sedotta e appropriandosene vengono scisse dalla loro natura, diventando matrici per le mutazioni verso il nuovo corpo. Lo spazio funge da contenitore nel quale esso si adagia o rimane sospeso, si ammucchia o si sradica. Tali azioni raccontano la forza del corpo, fievole o penetrante, che lo conducono ai due stati principali di cedimento e resistenza. Questi, in quanto contrapposti, creano un’osmosi che mantiene un equilibrio armonico ma anche incerto e ambiguo di un lento sprofondare e rigido persistere.
Martina Minauda nasce a Modica il 19 maggio 1997. Ha conseguito il diploma nel Liceo Artistico di Modica e il diploma di primo livello in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna e attualmente frequenta il corso di Pittura e Linguaggi del Contemporaneo presso l’Accademia di Belle Arti di Catania. La sua ricerca artistica si focalizza sull’umano in quanto individuo che nasce, cresce e muore in solitudine; i rapporti che esso intreccia nel corso del suo ciclo vitale sono (forse) solo mere illusioni di passaggio, ma è con sé stessi che bisogna fare i conti. La società contemporanea preclude sempre di più la possibilità di fermarsi e conoscere le verità nascoste nel più profondo dell’umano, cadendo però così, nel paradosso narcisitico dell’io che annega nel sè, annullandosi. Un circolo vizioso che da sempre galleggia nella natura umana senza mai avere una risposta.