In contrada Fiumelato la Polizia Locale di Scicli ha catturato tre cani randagi, spesso avvistati in branco nelle vie cittadine nelle ore notturne.

A breve sarà collocato in contrada Milizie un recinto-trappola finalizzato alla cattura dei cani, ancora liberi nella zona, appartenenti ad un branco che si è reso responsabile di numerose aggressioni a vari capi di bestiame da allevamento.

Inoltre, al fine di contrastare il fenomeno del randagismo e dell’abbandono degli animali il Comando ha avviato un’azione tesa alla mappatura della popolazione canina presente nel territorio, intimando a diversi soggetti detentori di cani di provvedere tempestivamente alla loro registrazione all’anagrafe canina a pena di pesanti sanzioni in caso di inadempienza.

Intanto sono tante le segnalazioni da parte dei cittadini indignati per la situazione di sporcizia in tutte le vie della città, che sia il centro storico o in periferia, poco cambia: escrementi dei cani su marciapiedi e nelle stradine. Un comportamento incivile che si può combattere solo con le multe ai proprietari dei cani o comunque alle persone incaricate della loro custodia che devono impedire che l’animale sporchi con i propri escrementi le strade, i marciapiedi, le piazze e gli altri spazi aperti al pubblico.

La legge parla chiaro: i conduttori dei cani sono tenuti a provvedere immediatamente alla pulizia del suolo imbrattato dagli escrementi dei loro animali. Sono esentati i non vedenti accompagnati da cani guida e le persone con evidenti problemi di handicap sia fisico che mentale. Sanzioni amministrative per i trasgressori.




Anche su vari social arrivano centinaia di segnalazioni, delle foto e commenti sul problema che pare ormai essere perenne.

Ma come mai i padroni dei cani lasciano la cacca nei luoghi pubblici? Dispetto, ignoranza, menefreghismo?

Eppure è chiaro che gli escrementi lasciati in strada possono decomporsi e diventare ricettacolo di batteri e parasiti. Pericolosi per il nostro amico a quattro zampe, i suoi simili e per noi esseri umani. Quello che calpestiamo poi lo portiamo inevitabilmente a casa, nel luogo che preserviamo e che crediamo al riparo da ogni pericolo.

Ci auguriamo che la Polizia Municipale intervenga anche per punire questa categoria di sporcaccioni.