E’ stato realizzato e pubblicato un video dedicato al Catcalling girato a Scicli e diretto da Martina Giannone col patrocinio del Comune.

Cosa è il Catcalling? E’ la molestia verbale rivolta prevalentemente a donne incontrate per strada. Il fenomeno è in crescita e condiziona molte che non si sentono più libere di camminare tranquillamente e indossare ciò che vogliono.

Il cortometraggio, intitolato “Stato di Natura”, cita indirettamente Malèna di Giuseppe Tornatore e ha per protagoniste alcune giovani donne di Scicli che nella rappresentazione scenica vivono con disagio la scelta di camminare sole per strada, in ragione degli apprezzamenti, a volte grevi, che gli uomini possono riservare loro.

La violenza verbale prelude a volte a una mancanza di rispetto nei confronti della donna anche nella dimensione ulteriore, quella fisica. Da qui l’esigenza di educare a rapporti non stereotipati nel rapporto tra uomo e donna. La scelta di ambientare il video in pieno giorno è una scelta registica precisa: l’uomo, a volte, si sente autorizzato a compiere la molestia verbale anche alla luce del sole, senza bisogno di aspettare la notte.

Oggi non si ha la giusta percezione del problema, sottovalutato e derubricato a mero gioco di scherno. In realtà, dietro tali apprezzamenti gratuiti, si cela una subcultura maschilista, che nelle sue degenerazioni peggiori determina fenomeni di sottomissione se non di violenza. Il video si conclude con i nomi delle donne uccise in Italia nel 2021. Un elenco cui bisogna porre la parola Fine.




Sul video, Martina Giannone dice: “Stato di Natura è un cortometraggio che ho realizzato in collaborazione al comune di Scicli. L’idea era di rapportare il fenomeno del Catcalling alla nostra realtà sociale e territoriale. Ispirandomi al celebre film Malèna di Giuseppe Tornatore, ho tentato di ricreare l’iconica scena della passiata di Monica Bellucci. In questo caso però le protagoniste sono molte, infatti ho scelto di rappresentare un gruppo eterogeneo di ragazze, diverse per l’età, per i volti, per l’abbigliamento, per la femminilità, dunque non conformi agli stereotipi della bellezza mediterranea. Questa scelta rappresenta anche che la violenza non viene mai subita solo da una tipologia di donna, ma da tutte noi. Le protagoniste del video dovevano essere le DONNE, perciò ho deciso di non far figurare alcun uomo ma di inserire solo le lori voci, per far intendere che questo fenomeno è così radicato nella società che la maggior parte delle ragazze ha sviluppato una paura inconscia di camminare da sola per strada. La metafora delle uova e della Terra è centrale invece: l’uomo figurativamente rappresenta tutti gli uomini, le uova e la Terra rappresentano tutte le donne. A causa di questa continua violenza di genere l’uomo sta distruggendo la Terra che genera la vita; le uova rotte (legate simbolicamente alla riproduzione femminile) nella tradizione dialettale siciliana sono

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