“Quella che stiamo vivendo sarà l’ultima emergenza rifiuti, come ci auguriamo fortemente, o dobbiamo rassegnarci a considerarla la penultima crisi, vista l’assenza di provvedimenti concreti e interventi strutturali per risolvere un problema annoso che gli altri comuni iblei hanno già affrontato in modo efficace grazie ad una seria e capillare raccolta differenziata”. È questo il commento di Alessia Gambuzza, presidente del circolo Legambiente Kiafura di Scicli a proposito della nuova situazione di caos nel ciclo dei rifiuti sciclitano, visibile in modo evidente nel territorio comunale.

“A fine estate 2018 – continua Alessia Gambuzza – il nostro Circolo aveva proposto al Comune una serie di azioni che sarebbe stato opportuno prendere in considerazione: potenziare la raccolta differenziata, sanzionare l’inciviltà dei cittadini che abbandonano rifiuti in strada, scovare gli evasori della tariffa (e più ancora gli elusori), controllare l’azienda che gestisce il servizio di raccolta e sanzionarla in caso di inadempienze. Queste avrebbero dovuto essere le quattro iniziative da attivare per superare l’emergenza rifiuti a Scicli. Siamo arrivati all’inizio della stagione estiva 2019 e siamo costretti a rivolgere l’ennesimo appello all’amministrazione di Scicli affinché si adoperi per incrementare in tempi brevissimi la raccolta differenziata nel centro abitato e in tutte le frazioni. Del resto non c’è nulla da inventare, basta copiare quanto fatto dagli altri comuni iblei”

I dati sulla raccolta differenziata nel mese di aprile 2019 pubblicati dall’SRR sono impietosi: a fronte di una percentuale provinciale di circa il 57%, col Comune capoluogo che raggiunge il 71%, Monterosso il 78%, Chiaramonte Gulfi il 75%, Giarratana il 68% e Ispica il 66%, il Comune di Scicli si piazza all’ultimo posto provinciale con una percentuale del 21%.

“Con la bella stagione – prosegue la presidente del circolo Kiafura – molti nostri concittadini si trasferiscono nelle frazioni marinare e pretendono giustamente di usufruire del servizio della differenziata. Per raggiungere questo obiettivo, non essendo disponibile la raccolta porta a porta, chiediamo all’Amministrazione di compiere ogni sforzo per garantire punti di conferimento, isole ecologiche fissi o mobili, idonei a ricevere umido, cartone, vetri, batterie e piccoli elettrodomestici, eccetera. Diamo atto nel frattempo che il servizio di ritiro degli ingombranti è notevolmente migliorato”.

Legambiente Scicli chiede inoltre al Comune di porre in atto con rigore sia la circolare dell’Assessore regionale al Territorio e ambiente sui controlli per far rispettare la norma sulla “rimozione dei rifiuti abbandonati sul demanio marittimo” da parte dei concessionari, sia la successiva Direttiva Plastic free del 6 dicembre 2018 con la quale viene fatto divieto a tutti i soggetti titolari di concessioni demaniali marittime di utilizzare – per la somministrazione di cibi e bevande – articoli di plastica monouso. Trattandosi di una località turistica, non si capisce come il Comune non si sia ancora adoperato per emanare una delibera contro la plastica monouso come hanno ormai fatto moltissimi comuni di località turistiche e costiere, tra cui il vicino Comune di Ragusa.

“Visto che le zone nei pressi degli stabilimenti balneari saranno le zone più frequentate durante l’estate – conclude Alessia Gambuzza – venga attuata la pulizia delle aree di pertinenza degli stabilimenti, così come previsto dal Piano spiagge. Auspichiamo che venga reso noto nei prossimi giorni un piano di gestione dei rifiuti per l’estate e che la comunità tutta sia informata e resa partecipe delle azioni che l’amministrazione intende attuare, certi che con mancherà la collaborazione e la fattività da parte di tutti i cittadini, delle Associazioni e di Legambiente in primis. A tal proposito chiediamo di convocare la prima riunione dell’Osservatorio rifiuti zero istituito ma mai riunito fino ad oggi”

Anche i cittadini devono fare la loro parte. A loro il Circolo di Legambiente Scicli riserva un mini vademecum per ridurre i rifiuti da avviare a smaltimento in discarica. A tutti loro, ovunque risiedano, il messaggio è chiaro e semplice:

1 -#pesozeroindiscarica Non conferiamo rifiuti organici nel sacco dell’indifferenziato (l’umido è la parte dei rifiuti domestici che pesa di più). Eviteremo così di alimentare il sistema delle discariche, dannoso all’ambiente per la produzione di biogas maleodorante e percolato inquinante per le falde acquifere e alle nostre tasche.

2- #compostamibene Separiamo correttamente i rifiuti organici in casa. Non facciamo pagare multe al nostro Comune a causa di una cattiva qualità delle frazioni di rifiuti differenziati. Si tratta di un’attenzione che garantisce benefici a tutti, visto che le multe indirettamente le pagano tutti i cittadini che pagano la tariffa

3 – #riducimialminimo Cominciamo a stare attenti ai nostri stili di vita e consumo. Riduciamo l’acquisto di prodotti imballati in plastica e chiediamo ai fornitori e ai negozianti di ridurre al minimo la plastica utilizzata per avvolgere la nostra spesa.