RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO la lettera di denuncia di una donna sciclitana; da anni attende la costruzione di una passerella che le permetterebbe di uscire di casa autonomamente.

Mi chiamo Nicoletta.  Sono una donna e madre sciclitana ammalata di sclerosi multipla da 13 anni.

In seguito alla mia separazione, mi sono vista costretta a trasferirmi a casa dei miei genitori, perché non potevo badare da sola a mio figlio, che oggi ha 4 anni (ma all’epoca dei fatti aveva solo pochi mesi).

Prima del mio trasferimento, avvenuto  il 9 maggio 2011,mio padre ha presentato presso l’ufficio competente del comune in cui risiedo, SCICLI, regolare richiesta per la costruzione di una passerella, o qualcosa di simile per facilitare la mia interazione col mondo esterno.

Purtroppo, a distanza di due anni da suddetta richiesta, non c’è traccia di questa passerella. Quindi,considerando che  abito in una via con diverse decine di scalini, per poter uscire ho sempre bisogno  dell’aiuto dei miei amici e parenti.

Volete sapere come fanno? Ora vi spiego…

Quando devo andare a fare i controlli di routine, i miei amici devono portarmi giù in braccio, o seduta su una sedia. Giù per i quaranta gradini ripidi che portano al portone di casa mia, in cima alla scalinata di Via Tiziano…

Vi immaginate cosa voglia dire per me non poter accompagnare mio figlio all’asilo?

O non poterlo portare a prendere un gelato? Quindi le opzioni sono due:

O rimanere  in casa a vita,  oppure contare sempre sulla disponibilità di qualcuno dei miei amici,

che si offrono con piacere di darmi una mano con me e con mio figlio…

Ma la via piu’ giusta e logica è la terza: l’intervento del Comune!

E tutto questo  perchè il Comune cerca, da due anni, una scusa per non costruire questa passerella che sarebbe la mia chiave d’accesso al mondo esterno…

Confido in voi per risolvere il problema.

Distinti saluti

Lettera Firmata