
Sbarchi. Un neonato nigeriano salvato dalla Aquarius, uno è arrivato morto ad Augusta
- 13 Dicembre 2016 - 14:30
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Il porto di Catania ha accolto questa mattina, poco dopo le 8, 678 immigrati. Tra loro anche Favour, che vuol dire Grazia, Benevolenza. E’ un neonato nigeriano venuto alla luce sabato sera, poche ore prima del salvataggio di sua mamma, una giovane nigeriana, Sinsia, che ha raccontato ai soccorritori di avere affrontato da sola la traversata perché il marito sarebbe morto in Nigeria. Favour Emeka Laska è un maschietto, pesa poco più di tre Kg ed è perfettamente sano.
Il gruppo è stato salvato dalla nave Aquarius, della organizzazione umanitaria italo-franco-tedesca Sos Mediterranee, che opera in partnership con Medici senza frontiere, nel corso di 4 diverse operazioni nel mar Mediterraneo in meno di 24 ore. Tra loro c’è anche il piccolo Favour, nato a bordo solo poche ore dopo il salvataggio della sua mamma, avvenuto sabato sera. E’ il terzo bambino nato a bordo della Aquarius dal febbraio del 2016, dopo Destiné Alex, a maggio, e Newman Otas, a settembre. Oltre a Sinsia e Favour con la Aquarius sono arrivati a Catania, secondo dati diffusi da Msf, 513 uomini e 163 donne, due delle quali incinte.
I minori sono 151 (21 hanno meno di 13 anni e 12 meno di cinque), di cui 118 non accompagnati. Provengono in prevalenza dalla Eritrea e dalla Nigeria, ma anche da Senegal, Bangladesh, Costa d’Avorio, Marocco, Gambia, Guinea Conackry, Somalia, Siria, Etiopia, Mali, Nord Sudan, Libia. E’ arrivata anche al porto di Trapani la nave ‘Gregoretti’ della Guardia costiera italiana con a bordo 503 migranti soccorsi nei giorni scorsi nel Canale di Sicilia. Tra i migranti ci sono anche molti bambini e molte donne.
Un neonato è invece arrivato morto ieri intorno alle 13 al porto di Augusta. La nave della Marina Militare Tedesca ha salvato altri immigrati ma al porto siracusano ne sono arrivati cinque e il corpicino. Da quanto si apprende il bambino è nato morto dopo che i medici hanno effettuato all’immigrata un taglio cesareo a bordo della nave ma per il piccolo non c’è stato nulla da fare.
Viviana Sammito