rugby 2Si è disputata domenica  allo stadio Caitina di Modica la seconda giornata di ritorno del campionato di serie C2.  La squadra locale ha ospitato le Aquile del Tirreno.

Pomeriggio freddo in cui i primi a dover essere osannati per il loro coraggio e presenza sono certamente gli spettatori che hanno occupato gli spalti; rimasti ad affrontare le folate di gelida tramontana e i brevi spruzzi di neve, pur di garantire il loro sostegno alla squadra locale. Infreddoliti e compatti tutti insieme a battere piedi e denti sulle gradinate scoperte per  assistere alla gara.

Risultato finale di 7 a 81 che conferma la netta superiorità tecnica ed organizzativa della squadra tirrenica. Le Aquile, che provengono dalla fusione di due club,  vantano  un percorso di crescita e integrazione, tra vecchie e nuove leve, che dura da molti anni. Inoltre, come confermato dall’allenatore D’Asdia,  non nascondono l’obiettivo di una promozione per riconquistare la vetrina della serie B.

Il Modica, che in queste settimane si è duramente allenato per garantire i fondamentali di questo sport e per poter esprimente il miglior rugby che padroneggia, ha affrontato a viso aperto l’avversario.

L’avvio della gara ha visto immediatamente le Aquile effettuare le prime segnature attraverso un gioco semplice ma ben distribuito nelle  sue fasi . Dopo pochi minuti  è da segnalare la prima meta casalinga del Modica da parte dell’apertura  Piero Spadaro,  il risultato ultimo di una forte pressione portata all’avversario che, costretto in errore, ha  fornito un recupero eccezionale del modicano. L’ovale schiacciato sotto i pali ha generato l’ entusiasmo degli aquilotti.

Riprese le redini del gioco, le Aquile, non hanno concesso più errori, garantendosi tutte le fonti di gioco e costringendo i modicani a una difesa prolungata della propria area di metà.

Gli 80 minuti di gioco hanno scolpito nella pietra utili insegnamenti alla squadra locale che inizia a giocare con un’impronta maggiormente collettiva superando gli individualismi  delle prime partite.

Moderato ottimismo è stato espresso anche dall’allenatore e presidente Fuggetta che insieme al suo staff al termine della gara si è soffermato con il gruppo riconoscendo il gap da colmare nelle prossime gare, ma confermando a ognuno degli atleti i miglioramenti compiuti.

Il rugby mostra comunque la sua faccia più dura e reale, confermando la sua natura quasi matematica. Nulla può essere improvvisato, ogni conquista va faticata  e ottenuta con sacrificio e sapiente pazienza. Percorso obbligato per  poter apprezzare le conquiste a pieno.

Il risultato ultimo, che ai meno conoscitori dello sport può facilmente portare in inganno, è in realtà una legge fondante dello sport, per la quale il rispetto dell’avversario passa attraverso un impegno che non conosce sosta fino alla fine.

7 a 81 non è sinonimo di  umiliazione ma è garanzia di essersi conquistati il rispetto dall’avversario.

Grande riconoscimento va conferito alla dirigenza del Modica Rugby che in grande silenzio sta effettuando un  lavoro attento, per affermare la cultura rugbista nel territorio della Contea.

Alessia Russo