
Rincari, il 2023 un anno nero per le famiglie italiane
- 3 Gennaio 2023 - 7:50
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Stando a quanto afferma il Codacons, che ha fornito le stime delle maggiori spese che i consumatori dovranno fronteggiare nel nuovo anno, nel 2023 gli italiani rischiano di andare incontro ad una stangata media di 2.435 euro a famiglia a causa dei rincari di prezzi e tariffe, che andranno avanti anche in questi mesi, dovuti soprattutto all’inflazione. Tutti gli analisti sono concordi nell’affermare che la crisi energetica farà sentire i suoi effetti anche nel 2023, con conseguenze dirette sui prezzi al dettaglio e sulle tariffe dei servizi.
In particolare i listini dei prodotti alimentari rimarranno su livelli elevati, mentre altre voci di spesa, dalle assicurazioni ai servizi telefonici, invertiranno nel nuovo anno il trend discendente e registreranno nuovamente aumenti. Anche le rate dei mutui sono destinate a subire nuovi rialzi per effetto delle decisioni della Bce. A tutto ciò si aggiungono anche i rincari dei pedaggi e dei carburanti, che aggraveranno la stangata sulle tasche degli Italiani. Per gli alimentari, che rappresentano i consumi primari delle famiglie, nel 2023 i prezzi al dettaglio dovrebbero registrare un calo rispetto ai record attuali, ma rimarranno comunque su livelli elevati, determinando un aggravio di spesa stimato in circa +507 euro annui a famiglia.
Costerà di più spostarsi a causa delle tariffe del comparto trasporti che risentono della crisi energetica e dello stop al taglio delle accise sui carburanti, mentre per i servizi ricettivi e di ristorazione gli aumenti saranno più contenuti, con un esborso pari a circa 76 euro a nucleo. Le tariffe Rc auto, che hanno già iniziato negli ultimi mesi del 2022 ad invertire la rotta, sono destinate a salire ulteriormente nel 2023, con un rincaro stimato di 18 euro a famiglia. Anche le compagnie telefoniche stanno aggiornando i propri listini, adeguando tariffe e offerte al nuovo quadro economico: tra telefonia fissa e mobile la maggiore spesa annua si aggirerà attorno ai +30 euro a nucleo.
Chi ha acceso un mutuo a tasso variabile deve mettere in conto una maggiore spesa per le rate pari a +1.260 euro nel 2023.
Discorso a parte per le bollette energetiche, su cui pesano diverse incognite. Nei mesi di gennaio e febbraio, le quotazioni dell’energia dovrebbero tornare a salire in modo sensibile. Sulle bollette del gas giocherà un ruolo anche il nuovo meccanismo del price cap varato dall’Ue, che però andrà testato.