LA COMMISSIONE PARLAMENTARE D’INCHIESTA E VIGILANZA SUL FENOMENO DELLA MAFIA E DELLA CORRUZIONE IN SICILIA

ha approvato la relazione conclusiva

INCHIESTA SULLO SCIOGLIMENTO DEL COMUNE DI SCICLI.

Il documento, lungo oltre 100 pagine, è stato

APPROVATO DALLA COMMISSIONE NELLA SEDUTA N. 171 DELL’8 SETTEMBRE 2020

Continuiamo a proporvi, in questa quarta parte, cosa è emerso durante l’inchiesta.

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“Il 20 gennaio 2015 i commissari che hanno effettuato l’accesso al Comune di Scicli presentano al prefetto Vardè le proprie conclusioni. Dalla loro relazione – e dalle audizioni davanti alla nostra Commissione dei tre commissari e del Prefetto – emerge subito un primo punto di riflessione: quale sia stato, nel concreto degli atti amministrativi, il rapporto tra Franco Mormina (il sedicente boss indicato nell’indagine penale come capo della cosiddetta “banda degli spazzini”) e il sindaco Franco Susino.

Al netto del fatto che il Mormina – ferma restando l’affermazione della responsabilità per gli altri reati contestatigli: truffa e furto di carburanti, tentata violenza privata ed estorsione – verrà assolto con sentenza definitiva sia dall’accusa di associazione mafiosa che da quella di associazione a delinquere semplice, interessa qui approfondire ciò che la relazione della commissione ispettiva ricostruisce. Ma soprattutto ciò che tace.

Riepiloghiamo preliminarmente il rapporto tra Mormina e la ECO.S.E.I.B. srl, la ditta che aveva in appalto la raccolta dei rifiuti a Scicli, così come si evince dalla deposizione resa dinanzi al Tribunale di Ragusa (ud. 27.11.2015) dal Maresciallo Orazio Cavallo (il collega con il quale Furnò ha svolto le attività di polizia giudiziaria, ndr):

TESTIMONE, CAVALLO – Noi abbiamo accertato che Mormina Franco viene assunto dalla ECO.S.E.I.B. il 20 ottobre 2010 perché già assunto dalla Geo Ambiente quindi per transito da un’impresa all’altra, che nel tempo si erano succedute. Lui così come tutto il resto degli altri operai, ad eccezione di altri che poi sono stati assunti strada facendo.

PUBBLICO MINISTERO – Voi accertaste se erano stati assunti soggetti comunque riferibili per legami di parentela o per legami per esempio di amicizia al Mormina o anche a Lutri Ugo?

TESTIMONE, CAVALLO – Sì, successivamente alla data di appalto della ECO.S.E.I.B. sono stati assunti altri operai, tra questi altri operai è stato assunto Mormina Ignazio figlio di Franco, è stato assunto Giovanni Mormina fratello di Franco, è stata assunta Lutri Giovanna figlia di Ugo, era stata assunta e poi aveva fatto domanda di licenziamento Paolino Felicia che era convivente di Mormina Franco… e se posso dire, abbiamo accertato che vi erano altre istanze di assunzione avanzate da Mormina Franco a Busso Giuseppe.

PUBBLICO MINISTERO – Relativamente a chi?

TESTIMONE, CAVALLO O. – Relativamente alla moglie di Mormina Franco, Di Natale Dea Noemi, e di Foti Nazareno detto Renato, genero di Lutri Ugo perché marito dell’altra figlia della quale non ricordo il nome, della sorella di Giovanna, ecco.

PUBBLICO MINISTERO – E queste assunzioni sono tutte nel periodo sempre 2011 – 2012?

TESTIMONE, CAVALLO – 2011 – 2012, sì.

Ed è proprio con specifico riferimento ai sodali di Mormina che si è rivelata utile l’audizione della dottoressa Minutoli[4], componente della commissione ispettiva:

MINUTOLI, già componente della commissione d’indagine per lo scioglimento del comune di Scicli.  A proposito delle assunzioni di personale da parte della ditta, noi appunto abbiamo riscontrato… che poi nel 2011 ancora prima delle dimissioni dell’allora sindaco, Mormina Ignazio, figlio, veniva assunto dalla ECO S.E.I.B., che… invece gestiva all’epoca la raccolta rifiuti a Scicli. Poi abbiamo documentato che dal giugno del 2011 al dicembre sempre del 2011 la convivente di Mormina venisse assunta pure in questo ambito e poi ancora la figlia di un pluripregiudicato Lutri anche essa veniva assunta e poi il fratello di Mormina, fratello di Franco, venisse assunto fisso, nel 2012, nel febbraio del 2012 della ECO S.E.I.B. (…) Abbiamo ascoltato anche Busso, che era pure il titolare e che in fondo ci ha confermato, diciamo così questa situazione. Il fatto che avesse subito, in un certo senso, delle pressioni proprio dal Mormina.

Insomma, accade tutto prima che Susino diventi sindaco di Scicli (maggio 2012)! Ed è invece proprio grazie all’azione amministrativa di Susino che Mormina viene licenziato il 18 gennaio 2014.

Eppure, nella ricostruzione che il Prefetto Vardè ha proposto davanti alla nostra Commissione, e nella relazione che aveva ricevuto dalla commissione d’accesso, di questa progressione temporale di eventi non c’è alcuna traccia.

VARDÈ, già prefetto di Ragusa. Ricordo che la commissione di accesso nella relazione, a proposito del Mormina, dopo avere segnalato queste assunzioni che lui fece fare dalla ECO S.E.I.B. per dimostrare che l’ECO S.E.I.B. ormai era stata monopolizzata dal Mormina perché decideva tutto lui… mi pare che erano stati riscontrati anche licenziamenti che erano stati voluti dal Mormina stesso. Quindi si era creata una situazione di monopolio che per altro l’amministrazione del 2014 in carica, non aveva contrastato

FAVA, presidente della Commissione. Mi permetta, Prefetto, su questo dobbiamo chiarire le date: le assunzioni di cui lei parla cominciano il 12 giugno del 2009 e vanno avanti per gli anni successivi fino al 2012. E sono tutte precedenti alla elezione di Susino.

VARDÈ, già prefetto di Ragusa. Sì, sì.

FAVA, presidente della Commissione. …cioè riguardano un’altra amministrazione. Come mai di queste due circostanze – il fatto che i fratelli Mormina fossero stati assunti da un altro sindaco e il fatto che Franco Mormina sia stato allontanato proprio dal sindaco Susino – non si parla nella relazione? Come mai questi due punti, certamente qualificanti dal punto di vista della valutazione che il Ministro deve fare, non c’erano nella relazione?

VARDÈ, già prefetto di Ragusa. Ripeto, io mi sono attenuto alla relazione rassegnata dalla commissione che ha effettuato l’accesso. Le posso confermare che da quella relazione emerge che c’era anche un collegamento fra il Mormina e il sindaco Susino… e questo emerge anche dall’attività tecnica di indagine della Procura distrettuale di Catania, che poi costituisce l’ossatura della proposta di scioglimento del consiglio comunale di Scicli… Il punto fondamentale è proprio questo, è il rinvio a giudizio (del sindaco Susino, ndr), è la situazione prevalente che ci fa proporre lo scioglimento…

DE LUCA, componente della Commissione. A me dispiace dirlo ma sono oggettivamente basito dalle sue parole. Perché sembra quasi che una Commissione di accesso di natura prefettizia serva a valorizzare non le risultanze del proprio lavoro ma l’avvio di indagini penali… Lei ci dice che questo capo di imputazione diventa l’ossatura di una relazione per scioglimento di un Comune.

VARDÈ, già prefetto di Ragusa. Io lo confermo.

DE LUCA, componente della Commissione. Perché è gravissimo!

VARDÈ, già prefetto di Ragusa. Non so per quale motivo lei lo ritiene gravissimo ma io lo confermo… che questo è il punto di partenza dell’accesso.

DE LUCA, componente della Commissione. Punto di partenza è un conto, l’ossatura è un’altra, Prefetto… “Verificare” significa valutare la permeabilità dell’ente pubblico al fenomeno mafioso ed eventualmente determinarne lo scioglimento… Imputare, indagare, non significa condannare, altrimenti avremmo una anticipazione del giudizio in assenza di contraddittorio…

VARDÈ, già prefetto di Ragusa. Guardi questo approfondimento c’è stato. Perché la Commissione d’accesso ha lavorato sei mesi, ha rassegnato una relazione. E questa relazione… contiene i riscontri a cui lei faceva riferimento. E comunque insisto nel dire che comunque le risultanze delle indagini hanno senz’altro influito. Le dico che ci sono stati casi di scioglimento diretto senza che i colleghi Prefetti abbiano disposto l’accesso, soltanto sulla base di un provvedimento di applicazione di misure cautelari.

Resta senza risposta la domanda da cui siamo partiti: nella valutazione del grado di interferenza del Mormina sull’attività dell’amministrazione, perché non trova spazio il fatto che lo stesso Mormina fosse stato licenziato dall’impresa che gestiva il servizio di R.S.U. in conseguenza di un’attività dell’amministrazione guidata dal Susino? Un elemento certamente non trascurabile. Eppure, ci conferma il prefetto, nella relazione della commissione prefettizia d’accesso che ricevette non se ne faceva cenno.

Lo stesso quesito lo abbiamo girato anche ai tre componenti della commissione ispettiva. E abbiamo avuto conferma che nella loro relazione al prefetto si scelse di non menzionare l’episodio.

Ecco quanto riferito sul punto dal capitano dei carabinieri Cetola.

CETOLA, già componente della commissione d’indagine per lo scioglimento del comune di Scicli. Vero che le assunzioni sono antecedenti (alla sindacatura di Susino, ndr), ma poi sono state mantenute in tutto il periodo del mandato del sindaco Susino. Infatti il licenziamento Mormina Franco è del gennaio 2014, quindi già in epoca di commissione d’accesso…

FAVA, presidente della Commissione. L’accesso è stato nel luglio del 2014, i licenziamenti sono nel gennaio del 2014.

CETOLA, già componente della commissione d’indagine per lo scioglimento del comune di Scicli. Il licenziamento di Mormina Franco sì ma degli altri sono nel 2015, gli altri parenti.

FAVA, presidente della Commissione. Però il fatto che Mormina fosse stato licenziato da questo sindaco forse una sua rilevanza poteva averla nella vostra relazione…

CETOLA, già componente della commissione d’indagine per lo scioglimento del comune di Scicli. In tutti gli anni precedenti in cui era possibile comunque procedere ad un eventuale licenziamento non era mai stato fatto. È stato fatto solo poi in una fase finale poi, che è quella del gennaio 2014.

FAVA, presidente della Commissione. Fase finale rispetto a cosa?

CETOLA, già componente della commissione d’indagine per lo scioglimento del comune di Scicli. Nell’ultimo periodo di mandato del sindaco Susino.

FAVA, presidente della Commissione. Non era affatto l’ultimo periodo, siamo a due anni dal suo insediamento… Nel gennaio 2014 l’amministrazione scopre che l’ECO S.E.I.B. riceve più denari di quelli previsti contrattualmente perché ha assunto altre quattro persone, Susino interviene chiedendo che si ritorni al contratto originario, questo determina l’allontanamento di quattro persone, Mormina compreso… C’è anche una vertenza sindacale aperta alla CGIL per questi licenziamenti. E parliamo di eventi che sono tutti precedenti al cosiddetto “Caso Scicli”. I suoi colleghi hanno detto: “non ne abbiamo parlato, forse ce lo siamo dimenticati, forse è stata una svista” per cui volevamo capire se lei aveva memoria di questo dettaglio.

CETOLA, già componente della commissione d’indagine per lo scioglimento del comune di Scicli. No. Ripeto, nel periodo di mandato del sindaco Susino comunque si sono mantenuti i rapporti con Mormina Franco direttamente o anche indirettamente… il licenziamento, che è poi quello del gennaio 2014, sì c’è stato… per un esubero di organico nella struttura organizzativa della ditta.

Questo, invece, è quanto dichiara alla Commissione il maggiore della GdF Cannizzo.

CANNIZZO, già componente della Commissione d’indagine per lo scioglimento del comune di Scicli. Del licenziamento, si, abbiamo preso atto di quella situazione, abbiamo sviluppato un po’ tutte le dinamiche di debolezza amministrativa che ponevano l’Ente in una condizione di permeabilità di giudizi, di comportamenti amministrativi, di mancanza di motivazioni nelle delibere, nelle determine, la confusione in tutta la gestione economica-finanziaria dell’Ente.

FAVA, presidente della Commissione. Ma il fatto che Mormina fosse stato licenziato da Susino, assieme a tutte le altre verifiche e valutazioni sull’opacità dell’azione amministrativa, forse era un dato importante da offrire alla valutazione del Prefetto. Come mai nella relazione non si fa riferimento a questo passaggio?

CANNIZZO, già componente della Commissione d’indagine per lo scioglimento del comune di Scicli. Ho degli appunti, posso rivedere se risponde a verità.

FAVA, presidente della Commissione. L’appello che è stato presentato davanti al Consiglio di Stato dice testualmente: “E’ incomprensibile perché, della vicenda che riguardi il licenziamento del Mormina nell’attività amministrativa che lo ha reso possibile, anzi, necessario, la Commissione ispettiva non abbia fatto cenno alcuno”.

CANNIZZO, già componente della Commissione d’indagine per lo scioglimento del comune di Scicli. Non escludo che non ci sia stata una qualche riflessione, si occupò in modo particolare di questi aspetti la dottoressa Minutoli.

Queste infine le risposte del viceprefetto Minutoli:

MINUTOLI, già componente della commissione d’indagine per lo scioglimento del comune di Scicli. Guardi, proprio non avevamo… evidentemente non risultava, ecco perché… Noi certamente abbiamo esaminato un po’ gli atti nei vari settori, ambiti, che abbiamo ritenuto di approfondire, lo abbiamo fatto ovviamente con dovizia di particolari e con attenzione, evidentemente diciamo non avevamo questo riscontro, ecco…

FAVA, presidente della Commissione. Però dottoressa, ci perdoni, la relazione tra Mormina e l’amministrazione Susino è uno snodo determinate per poi procedere allo scioglimento del comune. Il fatto che il sindaco avesse contribuito a licenziare questo soggetto, capovolge completamente il punto di vista. Per questo ci sembra strano che in una relazione che propone al Prefetto di chiedere al Ministro dell’interno lo scioglimento del Comune, questo fatto non venga citato… se il sindaco licenzia il Mormina, com’è possibile non tenere conto di questo dettaglio?

MINUTOLI, già componente della commissione d’indagine per lo scioglimento del comune di Scicli. Lui lo licenzia evidentemente… noi, nella relazione, vedo che non lo abbiamo inserito, adesso non ricordo di preciso perché non siamo arrivati a questo punto… Ad ogni modo è un fatto come fatti altrettanto rilevanti sono le considerazioni e le valutazioni di altre cose…

Un secondo elemento significativo, nella ricostruzione del lavoro svolto dalla commissione d’accesso durante quei sei mesi a Scicli, attiene al difficile rapporto tra il sindaco Susino e i commissari.

In una recente intervista Franco Susino ha avuto modo di ricostruire la spigolosità di quel rapporto riferendo, in particolare, un episodio («Ogni giorno incontravo uno dei tre componenti la Commissione di indagine al Comune di Scicli. Mi aspettava davanti all’ingresso del Municipio e mi invitava a dimettermi. Io gli chiedevo: “ma quali sono gli atti irregolari che avete trovato? Io ho la coscienza a posto”. Poi mi ricordo che un giorno disse: “Lei non ha capito niente. Intanto il fango glielo buttiamo. Poi si vedrà”»).

Ma chi era il commissario a cui si riferiva il sindaco Susino? Un utile frammento di memoria lo riporta in commissione l’avvocato Iacono, l’altro legale che insieme al professore Armao ha patrocinato il ricorso dinanzi il TAR Lazio dei consiglieri comunali di Scicli contro lo scioglimento.

IACONO, avvocato. Dell’episodio ne ero assolutamente a conoscenza… Questa vicenda me la diceva ogni giorno. Per me è una storia nota.

FAVA, presidente della Commissione. Chi era questo commissario che lo apostrofava in questo modo?

IACONO, avvocato Il Capitano Cannizzo. Mi pare che facesse riferimento a lui. Ricordo che in quel periodo il dottore Susino era estremamente prostrato da questa vicenda e quindi si confidava molto. Ed una delle sue lamentele era proprio questa.

Stesso ricordo dell’episodio riporta in Commissione il professore Giampaolo Schillaci[7], membro del Comitato e componente, all’epoca, della giunta Susino:

SCHILLACI, consigliere del Comitato di volontariato per la tutela della salute e dell’ambiente del territorio di Scicli. Ero a conoscenza di questo fatto perché il dottore Susino me ne ha parlato proprio nei tempi in cui si verificavano. Erano tante le pressioni che il dottore Susino riceveva al punto che aveva problema a venire in Amministrazione, perché appena arrivava gli si avvicinava questo commissario e lo invitava a dimettersi e le testuali parole che mi diceva il dottor Susino all’epoca erano quelle: dice “ma lei perché non si dimette? Chi glielo fa fare? Che interessi ha a stare qua? Se lei si dimette può darsi che il consiglio non viene sciolto e tutto finisce là”. E il dottor Susino diceva: io ritengo che non ci siano elementi, per cui qua ci sarà un eventuale ricorso. Diceva Cannizzo: “sì, l’eventuale ricorso, tanto per il momento vi dimettete, vi arriva in faccia lo sterco e poi si vedrà se lo vedevate o meno”. Queste sono state le parole che in coscienza mi sento di riferire e che mi ha detto al tempo, al tempo mi ha detto il signor Susino sindaco.

Anche il maggiore Cannizzo conserva memoria di quell’incontro con il sindaco Susino. Ma ricostruisce l’episodio in modo diverso.

CANNIZZO, già componente della Commissione d’indagine per lo scioglimento del comune di Scicli. Diciamo che i fatti sono reali nel senso che nel corso dei sei mesi il sindaco Susino aveva l’ufficio accanto al nostro, la Commissione e ci si incontrava… Posso dirle che nel mese di agosto di quell’anno… sono andato a prendere un caffè al bar di fronte… Dopo aver consumato il caffè, sono uscito per fumarmi una sigaretta… e vedo avvicinare il sindaco Susino, col quale ci si conosceva. Si avvicina a me, con le lacrime agli occhi. E mi dirà che viveva questo stato angosciante dell’inchiesta, dell’imputazione particolare di associazione mafiosa e mi invitava a manifestargli un giudizio su che cosa dovesse fare… Ho chiesto: “Sindaco, abbiamo tutti e due la barba bianca e chiede a me cosa deve fare?”.

FAVA, presidente della Commissione. In sostanza, quindi, lei non suggerì al sindaco Susino di dimettersi.

CANNIZZO, già componente della commissione d’indagine per lo scioglimento del comune di Scicli. Ci mancherebbe altro! Io non avevo neanche il potere per fare una cosa del genere.

FAVA, presidente della Commissione. Un consiglio è un consiglio, non è un ordine.

CANNIZZO, già componente della commissione d’indagine per lo scioglimento del comune di Scicli. Ma neanche per sogno! Illazioni!

Altro elemento di dovuta attenzione, per questa Commissione, è il ruolo che il capitano Cetola ebbe nell’intera vicenda: prima al comando dell’organo di p.g. (Compagnia Carabinieri di Modica) delegato alle indagini su Scicli, poi – senza soluzione di continuità – come componente della commissione prefettizia d’accesso.

Ad apertura dei propri lavori, la Commissione si è chiesta se, in termini di opportunità, fosse controproducente che uno dei commissari delegati a proporre al prefetto di Ragusa lo scioglimento o meno del comune di Scicli fosse proprio colui che era a capo del comando dei carabinieri che aveva gestito l’aspetto investigativo della vicenda (se non, addirittura, coordinato, secondo quanto più volte riferito dalla stampa locale). La domanda era semplice e legittima: come avrebbe potuto il capitano Cetola, in qualità di commissario prefettizio, non confermare le conclusioni cui erano giunti gli uomini del suo comando? Un dubbio che solleva anche l’avvocato Iacono:

IACONO, avvocato. Questa è una questione che ho sempre posto nel dibattito, nelle discussioni anche informali. Mi sembrava assolutamente inopportuno, perché chi aveva fatto l’indagine penale aveva interesse a difendere quell’indagine penale perché è normale, nemmeno è una cosa abnorme… Secondo me non doveva stare nella Commissione ispettiva. Problema che ho rilevato immediatamente.

Su questo punto il capitano Cetola, audito in Commissione, offre una ricostruzione dei fatti e dei tempi in apparenza tranquillizzante.

CETOLA, già componente della commissione d’indagine per lo scioglimento del comune di Scicli. Io ho avuto la nomina, quindi mi sono limitato poi a far parte di questa commissione. Di fatto con l’attività di indagine sull’operazione Eco non ho avuto a che fare perché è antecedente al mio arrivo alla compagnia di Modica. Io sono arrivato nel settembre 2013, ma l’attività di indagine si era svolta negli anni precedenti.

Eppure, così come abbiamo già avuto modo di riferire, il capitano Cetola subentra al comando della Compagnia di Modica ben nove mesi prima dell’emissione delle misure di custodia cautelare in carcere nei confronti di Franco Mormina e degli altri indagati (giugno 2014). E le note sulle “interferenze” dell’AISI portano proprio la sua firma. Note che, stranamente, non vennero condivise né con gli altri membri della commissione né con il prefetto Vardè:

FAVA, presidente dalla Commissione. Il Capitano Cetola vi ha informato sul fatto che c’era stato un interessamento dell’Aisi sul sindaco, su un assessore e su alcuni funzionari del comune?

MINUTOLI, già componente della commissione d’indagine per lo scioglimento del comune di Scicli. No assolutamente, no.(…)

FAVA, presidente della Commissione. Il capitano Cetola vi ha mai informato che c’era stato un interessamento dei Servizi segreti sul sindaco, su un assessore e su altri soggetti dell’amministrazione?

CANNIZZO, già componente della commissione d’indagine per lo scioglimento del comune di Scicli. Nossignore! Io non ho mai avuto conoscenza di questa riflessione. L’ho appresa dalle notizie giornalistiche, l’interesse dei Servizi, l’interesse verso questa A.CI.F..

(…)

FAVA, presidente della Commissione. Lei è mai stato messo al corrente dall’autorità giudiziaria, dal ministero dell’interno oppure dal capitano Cetola, che era uno degli investigatori che si erano occupati dell’indagine e al tempo stesso fu anche componente della commissione ispettiva, del fatto che l’intelligence italiana si era interessata della vicenda Scicli con una serie di accessi di personale dipendente dell’Aisi alla banca dati del Viminale?

VARDE’, già prefetto di Ragusa. No, assolutamente no… Non mi fu detto assolutamente niente, quindi sconoscevo nella maniera più assoluta questa circostanza.

Il lavoro di approfondimento della Commissione si è soffermato infine sull’elemento forse più sensibile dell’intera vicenda, e cioè se sia stato mai messo a fuoco dai commissari incaricati dell’accesso il lungo contenzioso che aveva visto, in quei mesi, giunta e consiglio comunale opporsi tenacemente al progetto dell’A.CI.F. per un impianto di smaltimento di residui petroliferi da 200mila tonnellate l’anno.

Dalle risposte raccolte in audizione, sembra – inspiegabilmente – che questo focus non ci sia stato come non vi è alcun accenno alla vicenda A.CI.F. nella relazione finale dei commissari. Insomma, su una question ouverte di siffatta rilevanza la commissione d’accesso non si informò (né fu informata). Si tratta proprio dei sei mesi in cui il destino dell’impianto e dell’iter autorizzativo alla Regione avrebbe dovuto registrare (come vedremo più avanti) le definitive prese di posizione contrarie da parte dell’amministrazione di Scicli. Che invece non vi furono.

Ecco quanto riferiscono in audizione il viceprefetto Minutoli e il maggiore Cannizzo:

FAVA, presidente della Commissione. La vicenda A.CI.F. è entrata dentro il vostro lavoro? Avete fatto qualche approfondimento, avete avuto riscontro di questi atti amministrativi, è stato uno dei punti della vostra valutazione?

MINUTOLI, già componente della commissione d’indagine per lo scioglimento del comune di Scicli. No… abbiamo esaminato altre cose, abbiamo approfondito aspetti riguardanti i contratti pubblici, ovviamente sempre ecco a campione, e devo dire sulla vicenda A.CI.F. non abbiamo assolutamente accennato nell’ambito della nostra relazione, questo lo posso affermare perché è così… nella nostra relazione non c’è nulla su questo tema.

ASSENZA, componente della Commissione. E per quanto riguarda, invece, i problemi della riscossione delle imposte, quelle relative alla piattaforma VEGA?

MINUTOLI, già componente della commissione d’indagine per lo scioglimento del comune di Scicli. Sulla piattaforma, guardi, proprio noi non abbiamo…non l’abbiamo vista. Ecco, non l’abbiamo approfondita.

ASSENZA, componente della Commissione. Le due attività più importanti, anche dal punto di vista economico del territorio, con tutti gli interessi che possono girarvi attorno, ossia una piattaforma da duecentomila tonnellate annue di rifiuti, di cui centoventitremila speciali, e l’esistenza di una piattaforma mega galattica per voi non era argomento da approfondire per le eventuali commistioni che si potevano creare?

MINUTOLI, già componente della commissione d’indagine per lo scioglimento del comune di Scicli. Insomma, non abbiamo visto… questo non fa parte della relazione.

(…)

CANNIZZO, già componente della Commissione d’indagine per lo scioglimento del comune di Scicli. Nossignore, noi non ne siamo venuti assolutamente a conoscenza di un atto del genere. Ho saputo dalle ricostruzioni giornalistiche di questa situazione, di questa ditta nata dal nulla ed inserita in un contesto troppo grosso, troppo grande, come la Piattaforma Vega.

Un vuoto d’attenzione non privo di conseguenze, come vedremo in dettaglio nel capitolo dedicato all’A.CI.F.. Vale qui la pena ricordare che il 9 settembre 2014, cioè proprio nel semestre di lavoro dei tre commissari, la ditta di Giovanni Fiorilla produce le proprie controdeduzioni ai pareri negativi espressi dal sindaco e dalla giunta due mesi prima. Ma queste controdeduzioni non riceveranno alcuna risposta perché, incredibilmente, non giungeranno mai all’attenzione dell’amministrazione, spianando – di fatto – la strada all’A.CI.F. verso le auspicate autorizzazioni.