“Apprendiamo che il presidente della Regione, Nello Musumeci, avrebbe affidato un incarico da 12mila euro per studiare i moti europei del 1820 a Giuseppe Barone, il docente coinvolto nello scandalo Concorsopoli all’università di Catania.

Ci sembra decisione quanto mai inopportuna, specie se ciò avviene mentre ci sono studenti che non hanno borse di studio ed alloggi. Musumeci sia più cauto in futuro nella scelta delle persone a cui affidare incarichi, intanto subito revochi quello a Barone”. Lo affermano le deputate M5S all’’Ars Schillaci, Ciancio, Marano e Foti.

“Questi soldi – aggiungono le deputate – potrebbero essere dirottati in premi per le tesi di laurea nella facoltà di storia moderna etnea. Sarebbe un segnale distensivo e di risarcimento nei riguardi degli studenti più meritevoli e di rilancio dell’università di Catania, pesantemente danneggiata da uno scandalo che, al netto di quanto valuteranno i giudici nelle sedi opportune, sarà difficilmente cancellabile”.




Sempre dal M5S si registra in merito al fatto l’intervento della deputata Simona Suriano, che afferma: “Elargire 12mila euro di fondi pubblici a un soggetto coinvolto pesantemente in una inchiesta giudiziaria di tale portata è uno schiaffo alla meritocrazia, alla legalità e al buonsenso. Il presidente Musumeci ha scelto, arbitrariamente e senza alcuna procedura comparativa, di destinare la somma al professore Barone, proprio colui il quale parlava testualmente di “stronzi da schiacciare” durante i concorsi universitari. Proprio colui che secondo le accuse avrebbe cercato appoggi ed entrature per portare il figlio docente a Catania: e poi c’è riuscito. Proprio colui che, secondo i magistrati, organizzava finti convegni, in realtà mai effettuati per ottenere dall’ateneo i rimborsi e distribuirli con altri docenti che facevano parte delle commissioni dei concorsi”.