Le organizzazioni sindacali della provincia di Ragusa esprimono solidarietà ai due vigili urbani in servizio presso il Comando di Ragusa indagati per abuso d’ufficio, omissione e rifiuto d’atti di ufficio.

Con una nota a firma dei rappresentanti provinciali di Cgil FP, Cisl FP, Csa, Diccap e Silpol, le organizzazioni sindacali si dicono preoccupate e condannano da subito ogni eventuale deriva consequenziale che possa ledere l’immagine dei lavoratori della polizia locale. “.Siamo perfettamente consci- scrivono i rappresentanti sindacali-  delle difficoltà che nella quotidianità incontrano gli uomini e le donne della polizia locale (la cui nomenclatura è mutata nel 1986) nell’affrontare i compiti e i servizi previsti dalla legge che vengono adempiuti con grande professionalità. Esprimiamo, pertanto, la nostra solidarietà ai due appartenenti alla polizia locale di Ragusa rimasti coinvolti, a nostro parere, in uno di quei recidivanti episodi di intolleranza nei confronti di una delle categorie di lavoratori considerate meno simpatiche, la cui unica colpa è quella di svolgere un mestiere ingrato.




Ebbene si, perché gli agenti vanno in strada in qualsiasi condizione, a volte anche a prendersi le botte. I delinquenti li menano, mentre tante persone perbene non li tollerano. Non di rado accade che, quando è un operatore della polizia locale a fare rispettare la legge, alcuni cittadini incensurati entrino in modalità ribellione e insubordinazione. E tirano in ballo l’abuso di potere”. Insomma per i cinque firmatari del documento Nunzio Fernandez, Antonio Nicosia, Annamaria Vindigni, Maurizio Gerbino e Antonino Fiorenza, il procedimento nei confronti dei due componenti del corpo di Polizia Municipale di Ragusa è frutto dell’intolleranza nei confronti di una categoria lavorativa troppo spesso bistrattata e facilmente esposta a critiche e contestazioni. Nel caso specifico dei due vigili urbani di Ragusa denunciati per non aver elevato la sanzione ad un’auto parcheggiata sulle strisce pedonali, dopo la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura che, comunque, definisce stigmatizzabile l’atteggiamento dei pubblici ufficiali, il Gip ha accolto il ricorso del denunciante fissando l’udienza al 23 maggio. “Riponiamo- concludono le organizzazioni sindacali- la massima fiducia nell’operato della competente Autorità giudiziaria e siamo fiduciosi sull’esito della vicenda”.




fonte: La Sicilia