“Oggi Ragusa perde una grande occasione. Oggi, con una telefonata informale, l’amministrazione comunale manda al macero una possibilità di sviluppo e di creazione di posti di lavoro per il territorio. Il Polo commerciale di contrada Bruscè non è mai stato un semplice progetto imprenditoriale, bensì è un’opportunità di rilancio per una strategica area verde della città, quella del Parco agricolo urbano, da anni ostaggio della politica.”  Così Roberto Mazzullo, amministratore unico della società immobiliare Teknè srl di Catania, a proposito del mancato raggiungimento di un accordo transattivo con l’amministrazione Cassì per la costruzione di un Polo commerciale in contrada Bruscè, a Ragusa.

Mazzullo aggiunge: “Siamo avviliti: dopo mesi di tentativi di mediazione, siamo stati costretti a notificare un ricorso al Tar, con richiesta di risarcimento danni. Dobbiamo farlo perché dopo 15 anni non abbiamo ancora potuto realizzare ciò a cui per legge abbiamo diritto. E quello che è peggio è che l’atteggiamento dilatorio dell’amministrazione e l’inazione della politica saranno pagati dai cittadini di Ragusa, sulle cui tasche peserà il pagamento del danno che abbiamo subìto. È falso che nel Parco agricolo urbano non si costruirà: gli edifici sono previsti sia dal Piano regolatore generale vigente sia dalla Variante presentata dall’amministrazione comunale nel 2018 e bocciata dalla Regione Siciliana. Non è vero – dice ancora l’Amministratore unico della società immobiliare Teknè srl di Catania -, che il Parco agricolo urbano non sarà cementificato, ma è certamente vero che il nostro progetto, che prevede verde, servizi, spazi per la socialità dei ragusani su aree di nostra proprietà, è bloccato per ragioni che continuano a non avere niente a che fare con la giustizia. In questi mesi abbiamo tentato di raggiungere un accordo con l’amministrazione, abbiamo dichiarato di volere rinunciare spontaneamente all’edificazione di 30mila metri cubi, a cui pure avremmo avuto diritto. Ma con la buona volontà di noi soli non si va da nessuna parte, se non in tribunale”.




Riferimenti Amministrativi riportati in un comunicato dell’Ufficio stampa Immobiliare Teknè srl

Il caso Teknè srl è legato al Parco agricolo urbano della città di Ragusa, previsto dal Piano regolatore generale attualmente vigente. La società Teknè era infatti proprietaria di circa 310mila metri quadrati di terreni nel perimetro del Parco. Si tratta di zone edificabili con destinazione commerciale prevista dal Prg, per le quali l’amministrazione ragusana ha già rilasciato, a suo tempo, una regolare concessione edilizia. La cui proroga, nel 2014, è stata rigettata. E questo sebbene Teknè negli anni abbia lavorato per l’amministrazione: la società ha infatti ceduto al Comune di Ragusa, in perequazione e gratuitamente, 202mila metri quadrati di terreni e realizzato opere di urbanizzazione per circa 780mila euro, cioè strade pubbliche su cui i cittadini ragusani transitano abitualmente, reti idriche e pubblica illuminazione.

Il Comune, sulle aree acquisite gratuitamente da Teknè, ha realizzato altre opere di urbanizzazione o le ha cedute a terzi.  Né gli importi citati né le aree cedute sono mai state restituite a fronte della mancata realizzazione del progetto. Nel 2017, prima dell’approvazione da parte del Comune di Ragusa della Variante al Piano regolatore generale del 2018, Teknè ha presentato un piano di lottizzazione legato alle stesse aree, tenendo conto delle modifiche al Prg. Il piano di lottizzazione della società immobiliare non è mai stato approvato, mentre la Variante del Comune è stata bocciata dalla Regione Siciliana.

In questo contesto è maturata la diffida notificata all’amministrazione ragusana nei mesi scorsi, con la richiesta di risarcimento di oltre 15 milioni di euro di danni dovuti alla sostanziale impossibilità, per un’azienda privata, interessata a investire nel territorio di Ragusa. A seguito dell’annuncio di tale richiesta di risarcimento danni, Teknè ha ottenuto di incontrare il sindaco Giuseppe Cassì, l’assessore ai Lavori pubblici Giovanni Giuffrida e il dirigente del settore nella Sala Giunta del Comune. Gli incontri si sono rivelati infruttuosi.