Un medico di base di Ragusa è stato denunciato per atti di discriminazione razziale e abuso d’ufficio. A far scattare la denuncia è stato Aziz Kalas, 36enne di origini turche, da 18 anni in Italia con regolare permesso di soggiorno. La vicenda in questione si è registrata l’8 agosto scorso quando Aziz, che essendo regolare in Italia ha anche il medico di famiglia, doveva prescrivere delle medicine. Essendo il suo medico di fiducia in ferie, il 36enne di origini turche ha contattato la sostituta, una dottoressa di Ragusa, per richiedere la ricetta delle medicine delle quali necessitava. Sin dalle prime battute Aziz ha notato un atteggiamento ostile da parte del medico di base che ha più volte sottolineato quanta mole di lavoro avesse allo studio e ha detto al paziente di non comprendere bene il suo nome.




Aziz parla perfettamente italiano, infatti più volte ha collaborato con le forze di polizia e la magistratura quale interprete, pertanto per agevolare il medico, ha fatto presente che poteva fare lo “spelling” del proprio nome e cognome, ma a quel punto la dottoressa, forse stanca per via di una giornata sicuramente pesante, se ne è uscita con una frase inopportuna e razzista detta in dialetto: “ma picchi non vi ni stapiti o vuostru paisi” (perché non rimanete nel vostro paese?). Una frase che ha offeso profondamente Aziz che, notando l’atteggiamento ostile della dottoressa, ha registrato la telefonata. Il cittadino straniero ha deciso, così, di rivolgersi all’avvocato di Ragusa Michele Savarese con il quale si è presentato presso la caserma dei carabinieri di Marina di Ragusa per sporgere formale querela. «Un medico che pronuncia frasi di tale cattivo gusto con un’evidente sfondo razzista, esprimendosi tra l’ altro come se fosse nella peggiore delle strade – commenta l’avvocato Michele Savarese – non è degno di indossare il camice, a maggior ragione se offende chi ha richiesto il suo aiuto. Sono proprio coloro che commettono tali vili azioni a dover rimanere a casa, non certo Aziz, che vive e lavora da anni in Italia ed è un esempio di buona integrazione. Questa brutta, lesiva dei valori che deve avere chi sceglie di esercitare la professione sanitaria, reca offesa anche ai tanti medici di famiglia che ogni giorno sono in prima linea per la tutela dei propri assistiti, ma di questo e delle eventuali sanzioni disciplinari, si occuperà l’ ordine dei medici di Ragusa a cui verrà tramesso un esposto». Oltre ad essere denunciata per il reato di atti di discriminazione razziale, la dottoressa di Ragusa dovrà rispondere anche di abuso d’ufficio. Nel corso della telefonata tra Aziz Kalas e la professionista, infatti, quest’ultima

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