Ad oggi sono più di 600 i morti sul lavoro, una media di 3 al giorno. Sono più di 40.000 le denunce di infortunio e la crescita delle malattie professionali.

Questa è la piattaforma che porterà sabato 22 ottobre p.v. le organizzazioni sindacali unitariamente a manifestare in Piazza Santi Apostoli a Roma per dire al nuovo governo che si formerà che bisogna partire da questa emergenza; una situazione che va affrontata subito e concretamente.

“Ieri, dopo la manifestazione, abbiamo incontrato il Prefetto di Ragusa, Ranieri, in presenza di una delegazione di lavoratori e di lavoratrici e abbiamo ribadito al rappresentante del Governo la necessità di intervenire urgentemente per risolvere i problemi in questo territorio e in particolar modo affrontare quelli evidenziati dagli organi ispettivi che qui sono fortemente depotenziati.” Così Peppe Scifo (Cgil), Vera Carasi (Cisl) e Giovanni D’Avola (Uil).

“L’ispettorato nazionale del lavoro, dopo il concorso e l’assunzione di 1.609 ispettori, è investito di nuovi poteri in materia di controllo per quanto riguarda la sicurezza nei luoghi di lavoro, solo che l’ispettorato nazionale del lavoro non ha competenze in Sicilia, perché la legge di riforma non è mai stata recepita dalla Regione Siciliana e di conseguenza ci troviamo con strutture come Ragusa dove, rispetto al lavoro che va affrontato oggi, ha un solo ispettore che ovviamente non può svolgere la mansione ispettiva.

Parallelamente anche il ruolo dello S.Pre.S.A.L. che ha ovviamente le competenze giuste per porre in essere non solo i controlli ma fare seriamente la prevenzione.

Ma anche lo S.Pre.S.A.L. essendo in capo alle ASP è fortemente depotenziato, e abbiamo allora chiesto al Prefetto la necessità di intervenire su questi due elementi: il primo attraverso una possibile riqualificazione del personale che oggi internamente già e presente nell’ispettorato del lavoro ma che non può avere la qualifica di ispettore e quindi avviare un processo interno di riqualificazione per far aumentare il numero di ispettori, dall’altro potenziare il Servizio di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro e operare sul campo della prevenzione.

Vi è anche la necessità di ragionare sulle peculiarità che prevede il settore agricolo – si legge ancora nella nota a firma delle tre note sindacali – che è un comparto ad alto rischio soprattutto per quanto riguarda le produzioni in serra dove sussistono elementi di forte criticità.




Il primo è quello legato alle stagioni calde con le alte temperature e l’altro è il contatto le sostanze chimiche ovvero gli antiparassitari, che sono cause di malattie che si manifestano dopo anni e aumentano ad esempio l’incidenza dei tumori nel territorio.

Su questo importante aspetto necessario fare prevenzione e formazione.

Abbiamo, infine, ribadito di riformulare il sistema dell’alternanza scuola lavoro perché le tragiche vicende che si sono registrare in quest’ultimo anno non sono più consentite.

Non può essere questo il prezzo pagato dai ragazzi che incontrano il mondo dell’impresa per iniziare ad avere contatti reali con il lavoro. Li occupano per sostituire i lavoratori e anche a loro tocca fare i conti con la mancanza di sicurezza e di protezione e accade quello che abbiamo visto, cioè la morte di studenti dediti all’ alternanza scuola-lavoro.

Da parte del Prefetto Ranieri abbiamo riscontrato grande sensibilità e ha dichiarato il suo impegno a portare avanti le nostre istanze ai livelli istituzionali coinvolti nella pratica della sicurezza nei luoghi di lavoro.”