
Ragusa – Sanità. Consiglio comunale aperto davanti al “Civile”
- 6 Ottobre 2015 - 13:22
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Aperto a tutta la cittadinanza perché deve sapere che il piano di riordino della rete ospedaliera penalizza Ragusa. E’ questo il motivo per il quale il presidente del consiglio comunale, Giovanni Iacono, in seduta straordinaria, ha spostato il civico consesso davanti all’ospedale “Civile”.
All’appello erano presenti molti cittadini ed al tavolo delle istituzioni hanno partecipato anche i sindaci di Ragusa, Federico Piccito, di Chiaramonte Gulfi, Vito Fornaro, i deputati regionali, Vanessa Ferreri e Giuseppe Di Giacomo e la parlamentare nazionale, Marialucia Lorefice che hanno contestato il documento presentato dal manager dell’Asp 7, Maurizio Aricò, assente al dibattito.
ll sindaco del capoluogo ibleo, Federico Piccitto, ha chiarito che contrasterà con ogni forza chi vuole agire a tutti i costi verso una direzione non apprezzata. Reparti presenti nel capoluogo, spostati in altri ospedali per scelte definite ingiustificate ed inopportune. Malattie infettive avrà sede a Modica e questa scelta è stata durante criticata dalla parlamentare regionale penta stellata Ferreri la quale ha portato l’esempio del continuo flusso di immigrati, molti dei quali sono stati ricoverati in Malattie Infettive. Un reparto che non può nascere solo a Modica, perché non coprirebbe il fabbisogno della popolazione.
La Ferreri ha chiesto, con un appello, a tutti i deputati, in sede di Comissione Sanità, di mettere mano sul piano di riordino perché se così sarà mantenuto, la deputata ha annunciato scenari drammatici, anche in termini di occupazione: <<il piano di Aricò punta a far nascere le cliniche private ed esternalizzare i servizi che andranno ai privati>>. Un altro punto contestato è quello della forza lavoro: reparti al “Busacca” di Scicli senza personale medico. Giovanni Iacono, presidente del consiglio comunale, ha l’amaro in bocca quando parla dell’innovativo “Giovanni Paolo II” che, visto il piano dell’Asp7, sarà svuotato di molti reparti. Un nosocomio costato alla collettività 50 milioni di euro che sarà penalizzato da scelte prettamente politiche e non in un’ottica di razionalizzazione, è stato denunciato. La consigliera comunale Elisa Marino ha dichiarato che “siamo tutti convinti che la mobilitazione della città debba essere generale. Non possono esserci pezzi di società civile che rimangono indietro. Lo abbiamo visto ieri sera durante la seduta aperta del Consiglio comunale. Ragusa non vuole questo piano sanitario che va cambiato. E con una certa urgenza”. “E’ la prima volta – sostiene Marino – che tutte le forze politiche presenti in Consiglio si trovano d’accordo sulla linea da seguire. Siamo preoccupati perché il manager non sembra intenzionato ad ascoltare le istanze di una intera città. Ritengo, però, che il dialogo debba essere favorito al di sopra di ogni cosa e che si debbano trovare le occasioni per cercare di migliorare ulteriormente questo atto aziendale Asp”.
Viviana Sammito