Il comune di Ragusa nel 2021 ha raggiunto il 71,5% di raccolta differenziata (RD) collocandosi fra i primi trenta capoluoghi d’Italia e prima fra quelli siciliani, e mantenendosi intorno al 70% anche nei primi 10 mesi del 2022.

Solo 5 anni fa nel 2017 era al 18% di raccolta differenziata (RD) e con questa percentuale si smaltivano in discarica mediamente 2.400 tonnellate di residuo al mese al posto delle 830 tonnellate odierne. Lasciamo immaginare quale sarebbe stata la situazione per le strade di Ragusa durante l’ultima crisi di giugno-luglio se la raccolta differenziata non fosse aumentata fino ai livelli attuali.




“E si potrebbe fare ancora meglio visto che oggi nel rifiuto residuo c’è ancora circa il 50% di materiale riciclabile – affermano da Legambiente Ragusa -. Altre 5.000 tonnellate l’anno che potrebbero essere sottratte alla discarica e all’incenerimento riducendo il costo del servizio rifiuti.”

Per migliorare la raccolta differenziata (RD), oltre ad aumentarne la quantità, è però necessario intervenire anche sulla qualità riducendo lo scarto di selezione della plastica  e dell’umido oggi troppo alto.  Tutti i costi di smaltimento della selezione della raccolta differenziata infatti sono per contratto a carico dei comuni che lo devono obbligatoriamente scaricare sulla TARI e quindi sul cittadino.




“E’ quindi assolutamente necessario – ancora da Legambiente -, anche per contenere o forse azzerare gli aumenti della TARI in futuro, diminuire la produzione del secco residuo. Ma come ?

  • Innanzitutto è necessario portare la raccolta del residuo nelle utenze domestiche (la frazione indifferenziata) da una volta la settimana a una volta ogni 15 giorni. Chi fa bene la raccolta differenziata, soprattutto dell’umido, sa che di residuo nella settimana ne rimane ben poco e non puzza.
  • Poi è strategico organizzare una maggiore e più efficace comunicazione
  • Infine bisogna istituire l’agente accertatore comunale ambientale (dipendenti del comune) per fare maggiori controlli sul corretto conferimento dei rifiuti da parte dell’utente nella fase di accertamento, in aggiunta ai vigili urbani;

Per finire è necessario introdurre dal 2024 la tariffazione puntuale in modo che ogni cittadino paghi in base a quanti rifiuti produce e non come avviene oggi in base alla superficie dell’abitazione e ai componenti del nucleo familiare.

Solo così Ragusa può rientrare nel ristretto gruppo dei capoluoghi italiani che hanno già superato l’80% di raccolta differenziata.”