sas_cintolo[1]In manette l’ex presidente del Coni di Ragusa, Sasà Cintolo. L’accusa è peculato. Secondo l’accusa avrebbe dirottato ingenti somme di denaro, 600mila euro circa, destinate alle attività del Coni, in un conto privato.

Questa mattina, la Compagnia della Guardia di Finanza di Ragusa ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare – arresti domiciliari – emessa dal G.I.P. del Tribunale di Ragusa. Il provvedimento restrittivo consegue alle indagini sulla gestione dei contributi che la Regione Siciliana, nel periodo 2006/2012, ha messo a disposizione della Scuola Regionale dello Sport di via Magna Grecia (Contrada Selvaggio). Oltre a Cintolo c’è anche un altro indagato.

È in corso l’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo di tutti i cespiti monetari nella disponibilità degli indagati per valore complessivo di circa 600.000 euro.

Al termine della conferenza stampa indetta  nella sede del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ragusa, alla presenza del Procuratore Capo dott. Carmelo PETRALIA e del Comandante Provinciale Col. t. ISSMI Claudio SOLOMBRINO vi forniremo ulteriori dettagli.

Viviana Sammito

AGGIORNAMENTO ORE 18 (A CURA DELLA REDAZIONE)

Sasà Cintolo era al vertice al vertice dal 1984 del Coni di Ragusa e successivamente della Scuola Regionale dello Sport. La Guardia di Finanza di Ragusa questa mattina ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Gip,

E’ stato altresì denunciato a piede libero  Silvio Piazza, altro dirigente che, per lungo tempo, è stato segretario regionale e direttore della Scuola.

Contestualmente è in fase di esecuzione un sequestro preventivo delle disponibilità finanziarie, per quasi 600.000 euro a carico dei due indagati.

I fatti oggetto di indagine hanno riguardato il controllo e la verifica dei contributi erogati dalla Regione Siciliana in favore del Coni di Ragusa nel periodo compreso fra il 2006 e il 2012, e la gestione delle strutture della Scuola Regionale dello Sport di Via Magna Grecia (Contrada Selvaggio).

Il reato ipotizzato dall’Autorità Giudiziaria riguarda numerose condotte di peculato per un ammontare di circa 600.000 euro.

L’attività investigativa è scaturita da un esposto-denuncia presentato dal responsabile dell’Ufficio Vigilanza del Coni di Roma, con il quale è stata segnalata la presenza di alcune gravi anomalie contabili sulle rendicontazioni che il Comitato Provinciale di Ragusa inviava periodicamente.

Pertanto, la GDF, monitorando le transazioni contabili e finanziarie, poi mediante l’ausilio delle intercettazioni telefoniche, hanno accertato fatti e condotte di rilevanza penale a carico degli indagati.

Nello specifico, viene contestata una gestione personale e disinvolta degli indagati che, attraverso prelievi fatti sia con assegni che per contanti, svuotavano sistematicamente il conto corrente creato ad hoc, utilizzando i fondi pubblici da destinare alle attività sportive per fatti privati ed anche per l’acquisto di autovetture, imbarcazioni e altre utilità.

Era stato aperto un conto corrente “ombra”, quindi non autorizzato e non conosciuto dal Coni Nazionale, dove andavano a finire gli accrediti dei finanziamenti che la Regione Sicilia erogava.

È stata altresì riscontrata una gestione “clientelistica” delle strutture pubbliche da parte degli indagati, che ha riguardato l’uso della Scuola dello Sport per eventi, manifestazioni, ecc., senza che i proventi derivanti da queste concessioni venissero versati sul conto corrente ufficiale, ma intascati direttamente dai soggetti. Ulteriore danno arrecato alle casse dell’Ente è dato dal fatto che le strutture, venivano concesse in locazione o in comodato d’uso gratuito, senza l’addebito di costi legati al consumo di luce, acqua e gas, che rimanevano a carico del CONI.

Oltre all’arresto, è stato disposto dal Gip di Ragusa il sequestro preventivo di tutti i cespiti monetari nella disponibilità di Cintolo e Piazza, per un valore complessivo di circa 573.000,00, pari all’ingiusto profitto del reato.