carabinieriUn imprenditore agricolo minacciato da un concorrente che avrebbe appiccato il fuoco dei nei suoi campi di grano, prossimi alla mietitura, in contrada Carbonaro nei territori compresi tra Ragusa e Rosolini si è rivolto ai carabinieri di Ragusa.

L’agricoltore ha denunciato che la mattina del 23 giugno,  con l’aiuto di suoi dipendenti, era riuscito a bloccare un principio d’incendio doloso. Successivamente, in serata, aveva scoperto degli inneschi artigianali formati da una candela e un cilindro di cartone. Quella notte i militari della Stazione di Ibla, in borghese, si sono nascosti nei pressi del campo per tentare di cogliere in flagranza il presunto piromane.

I militari dell’Arma nel frattempo si sono accorti che l’innesco incendiario era stato già acceso e s’era poi autonomamente spento: era stato messo la mattina.

I militari della Stazione di Ibla hanno avviato le indagini: in un primo momento s’era pensato che l’atto incendiario era stato messo in atto per colpire un imprenditore che lavorava con il denunciate proprio perché un paio d’anni fa era stato vittima di un “cavallo di ritorno”: gli avevano rubato una motopressa che poi era stata trovata in circostanze poco chiare nelle campagne di Pachino. I carabinieri di Ragusa e di Ibla avevano allora denunciato per estorsione – a seguito di minuziose indagini – i “soliti noti” di Ragusa e Rosolini che nello stesso periodo s’erano “distinti” per altre analoghe estorsioni e per furti di bestiame, soggetti poi arrestati nell’indagine “horse back”. Pertanto subito dopo il tentato incendio i militari erano andati in quella direzione, sbagliando.

Infatti i carabinieri hanno capito che c’era un’altra persona che poteva essere sospettata:  un operaio forestale di San Giacomo, che aveva lavorato quei campi negli anni precedenti e che aveva avuto un alterco con la vittima perchè gli aveva tolto l’appalto.

La perquisizione domiciliare a casa del sospettato ha dato ulteriori conferme: sono stati trovati, dentro l’autorimessa, una candela e un foglio di cartone identici a quelli sequestrati una decina di giorni prima in contrada Carbonaro.

L’uomo, M.S.G., 57enne forestale, peraltro già noto alle forze dell’ordine per pregressi episodi delittuosi, è stato denunciato alla Procura della Repubblica per incendio ai fini di danneggiamento.

Il cerchio non è ancora chiuso: i militari infatti indagano sulla possibile connessione con un altro caso recente in cui erano state appiccate le fiamme all’area demaniale forestale in contrada Poggio Grosso, nonché sulla possibilità che l’incendio sia stato appiccato ai fini di ottenere indebitamente somme di danaro dall’imprenditore.

“L’Arma dei Carabinieri non ferma la propria azione di contrasto- ha riferito il Maggiore Alessandro Coassin- volendo rimarcare la vicinanza alle vittime dei reati che sono sempre caldamente invitate a presentarsi fiduciose e senza timore alcuno in caserma dove troveranno militari pronti ad aiutarli”.