di Chiara Carbone (da Canale 74)

Tra le tre province i cui contribuenti dichiarano meno di 15 mila euro l’anno c’è anche Ragusa. Sul podio tra i territori che risulterebbero essere più poveri, anche Agrigento e Crotone.

Sono i dati diffusi dal Sole 24 ore che tracciano il quadro di un sud sempre più in difficoltà.

Più in generale, in tutto sono 13 le province dove si registra una percentuale superiore al 60% di contribuenti sotto i 15mila euro, tutte tra Sicilia, Calabria e Puglia. Dal lato opposto si posizionano Monza-Brianza, Bologna e Lecco dove nella classe di reddito più bassa si registrano “solo” il 33% dei dichiaranti.

A Ragusa la percentuale di contribuenti che dichiara un reddito inferiore ai 15mila euro l’anno, sale al 65%.

I dati si riferiscono alle dichiarazioni dei redditi 2016 e fanno quindi riferimento al periodo di imposta 2015.

Sembrano lontani i tempi in cui il territorio ibleo veniva dipinto come un’isola felice nell’isola, con un’economia forte, e la convinzione che la vocazione agricola e turistica, avrebbero fatto sentire la crisi economica in maniera meno pesante nel ragusano.

E se da un parte, i dati potrebbero essere considerati viziati da possibili casi di evasione fiscale e capitali non dichiarati, è anche vero che è difficile negare che la scure della crisi ha raggiunto anche la nostra provincia, con aziende che non ce la fanno più e chiudono e posti di lavoro a rischio. L’ultima vertenza che minaccia gli oltre 80 dipendenti dell’iperccop del centro commerciale ibleo, si è abbattuta proprio in questi giorni. Da Vittoria allo stesso tempo arriva il grido d’allarme di tanti imprenditori che rischiano  di perdere case e aziende all’asta. Una situazione complessa che rende necessaria un’analisi e una riflessione sulle potenzialità del territorio, per ripensare a un modello di sviluppo sostenibile che segni un’inversione di tendenza.