di Stefania Fiorilla (Canale 74)

I Clown Dottori dell’associazione “Ci Ridiamo Sù” di Ragusa attori di eccezione del docu-film “Anime dietro un naso rosso”. È la nuova e straordinaria avventura vissuta qualche settimana fa dagli operatori clown iblei, coinvolti da un giovane laureando dell’Istituto Europeo di Design di Roma che ha deciso di dedicare la tesi di laurea alla figura del Clown Dottore come operatore di limite, raccontata, appunto, attraverso un documentario.

Tra gli “attori” anche Leonardo Spina, presidente dell’Istituto Homo Ridens e pioniere della comicoterapia in Europa, mentore del lavoro dell’associazione ragusana.

Simone Boccalatte, questo il nome dell’aspirante regista, ha deciso di raccontare, in circa 15 minuti, le storie dei clown dottori professionali dell’associazione ragusana seguendoli nella loro quotidianità, all’interno dei reparti in cui opera l’associazione “Ci Ridiamo Sù”: quello di Pediatria e, di recente, il Day Hospital Oncologico dell’ospedale “Maria Paternò Arezzo” di Ragusa Ibla grazie al progetto “Saturnino” interamente sostenuto da partner privati. Ma per alcuni di loro c’è anche dietro un’interessante storia personale, alla cui base c’è la scelta di abbandonare la vita lavorativa “tradizionale” a favore di un impegno costante nel sociale con questo tipo di attività.

Dieci giorni di ripresa durante i quali il giovane regista ha cercato di cogliere e raccontare ogni aspetto della figura del Clown Dottore, il suo impegno, la sua umanità, la stanchezza, l’allegria fino alla responsabilità enorme che sta alla base di questo lavoro svolto in reparti anche molto delicati. Il clown dottore incontra infatti i pazienti ospedalieri, piccoli e grandi e, mentre trasforma la condizione di paura e tristezza in un momento comico, rivaluta ed “amplia” la “parte sana” della persona agendo in questo modo anche contro la malattia, per effetto del rafforzamento del suo sistema immunitario, mediante l’atto del ridere. Il lavoro del Clown dottore è utile anche per distogliere l’attenzione dal dolore, poiché nella focalizzazione del momento gioioso si alza la soglia di tolleranza del dolore stesso.

 Boccalatte, con il suo documentario, riesce a lanciare una riflessione più ampia sulla vita e sulla morte e di come una risata possa divenire, nel rapporto corpo/mente, nuova linfa vitale e speranza per chi ormai l’aveva persa.

Il lavoro di tesi è stato supportato dall’Asp di Ragusa che, avendo già da anni dimostrato lungimiranza implementando e patrocinando l’attività di comicoterapia dell’associazione “Ci Ridiamo Su” a vantaggio sia del reparto di Pediatria che del Day Hospital Oncologico di Ragusa, oggi l’ha sostenuta anche sul piano mediatico accordando a Simone Boccalatte il permesso di entrare nei reparti con una telecamera, allo scopo di operare le riprese video necessarie per il docu-film, garantendo la minima invasività della sua presenza e con la massima discrezione sulla privacy sia del personale che dei pazienti.