arrestato pedofiliaLa Polizia di Stato ha arrestato un pedofilo a Ragusa, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale ibleo su richiesta della Procura della Repubblica.

Ha abusato sessualmente della figlia della convivente, una ragazzina di neanche 12 anni. Un incubo finito con la confessione della vittima prima alla mamma e poi ad una poliziotta. L’uomo, un ragusano di 30 anni, padre di figli avuti da un’altra relazione, è stato portato in carcere dalla Squadra Mobile di Ragusa che ha eseguito ieri l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari su richiesta della Procura della Repubblica di Ragusa.

È stata proprio la madre della ragazzina a vincere la vergogna ed i sensi di colpa per aver fatto entrare in casa un orco che ha devastato la vita della figlia minorenne e a denunciare i fatti. I sospetti che quell’uomo non è colui che si era presentato come il compagno di vita si sono manifestati con alcune richieste sessuali maniacali: ha continuato a chiedere rapporti tipo orge e omosessuali con uomini e donne. Al rifiuto della compagna, l’uomo  ha cominciato a picchiare e ad abusare della figlia della donna, avuta da una precedente relazione. Lui  ha chiesto prima alla minorenne massaggi sulla schiena ma poi, non soddisfatto, le ha chiesto molto di più e davanti al rifiuto, il 30enne malmenava la minorenne minacciandola: “se lo dici alla mamma non ti crederà e ti manderà via da casa”. La ragazzina ha ceduto al ricatto, spaventata e ad ogni richiesta del suo aguzzino.

La madre non si era accorta di nulla, ma per le richieste sessuali strane del compagno ha deciso di allontanarlo da casa. Solo in quel momento la figlia ha cominciato a manifestare qualche disagio. La madre preoccupata si è rivolta alla questura. La ragazzina è stata accompagnata nella stanza delle audizioni adibita per l’accoglienza ai minori ed è stata ascoltata  dal personale femminile specializzato della Polizia di Stato, dal Pubblico Ministero e da una  psicologa. Ha confermato tutto ciò che aveva riferito alla madre: ha raccontato delle violenze fisiche e sessuali subite, delle costrizioni alle quali era sottoposta dal compagno della madre.

La Squadra Mobile, dopo approfondite indagini coordinate dalla procura, ha prelevato il 30enne e  lo ha accompagnato al carcere di Ragusa, recluso nella sezione speciale per questo genere di crimini.

“La Polizia di Stato è pronta ad aiutare tutti i bambini, chiedendo la collaborazione di chi è a conoscenza di fatti reato che vedono i più piccoli come oggetto di pericolosi soggetti – ha dichiarato Nino Ciavola, capo della Mobile – . Spesso i piccoli sono vittime di persone che vivono tra le mura domestiche, in quanto parenti o nuovi partner, pertanto è fondamentale il dialogo con i minori al fine di comprendere se esiste un disagio non manifestato esplicitamente”.

Viviana Sammito