
Ragusa – Ecografia urgente, l’Asp fissa appuntamento tra 8 mesi. C.C.A.32: “Inaccettabili rappresaglie e insinuazioni”
- 25 Aprile 2025 - 12:20
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Il Comitato Civico Articolo 32 torna sul caso della sig.a Giovanna I., a cui il Medico Curante, a causa di una sospetta patologia tiroidea, ha prescritto una ecografia del capo e del collo. Al fine di avviare al più presto il percorso di cura ha indicato l’esecuzione dell’indagine entro 10 giorni. L’Asp di Ragusa ha però fissato dopo otto mesi l’appuntamento. (qui la notizia)
A quel punto l’utente reclama per iscritto il diritto al rispetto dei tempi indicati dal medico e nel frattempo si è rivolta al Comitato Civico Articolo 32.
Ed è il Comitato che in una nota stampa afferma: “Con incredibile tempestività, degna di miglior causa, l’azienda sanitaria emette il verdetto: respinta perché “non appropriata la priorità”. Insomma il medico di famiglia non sa fare il suo mestiere? A tal proposito vogliamo ricordare ai vertici dell’Asp che il giudizio del medico curante non è sindacabile da parte di chicchessia salvo in caso di violazioni di legge o norme ordinistiche. Pertanto l’email, con un linguaggio burocratico, formula inaccettabili insinuazioni verso il medico prescrittore e denota una tentazione alla rappresaglia verso l’utente.
La sig. Giovanna – rccontano dal Comitato – appena ricevuta l’email tenta di contattare il responsabile del procedimento per chiedere delucidazioni sull’errore del medico. Ma l’impiegata è continuamente irrangiungibile, o rifiuta il colloquio, e i colleghi non sono in grado di dare risposte. Ieri, giovedì 24 aprile 2025 i parenti della signora Giovanna tentano per quasi un’ora di poter parlare al telefono (in orario d’ufficio) ma ai diversi numeri non risponde nessuno. Alla signora Giovanna non rimane che prendere atto della rappresaglia per essersi rivolta al Comitato Articolo 32.
Ancora una volta le strutture amministrative non tollerano che gli utenti si sentano cittadini degni di rispetto e preferiscono avere a che fare con sudditi rassegnati. Sappiano costoro – si legge nel comunicato – che rappresaglie e abusi non ci intimidiscono e che le protezioni politiche non possono durare in eterno.”