mariachiara leggioSi chiama “Dona un sorriso con Mariachiara” l’evento in programma lunedì 4 luglio (inizio alle 16) nel reparto di Pediatria dell’ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragusa e dedicato alla memoria di Mariachiara Leggio. L’iniziativa è stata organizzata dall’Ufficio diocesano per la Pastorale della Salute e dalla famiglia della ragazza prematuramente scomparsa con la collaborazione dell’associazione di Clownterapia “Ci ridiamo su” e“Il resto del calzino”.

Il commento di Don Giorgio Occhipinti: “doneremo ai bambini degenti nel reparto un momento intenso di gioia e di sorrisi nel ricordo di Mariachiara, giovane scomparsa prematuramente a causa di una grave malattia – una ragazza piena di gioia e di fede nonostante la grande sofferenza che ha sperimentato, in particolare negli ultimi giorni della sua giovane vita terrena. Mi piace riportare in particolare queste sue parole: ‘barcollo ma non crollo… Inciampo… ma mi rialzo, piango ma poi mi asciugo le lacrime, respiro a fondo, alzo gli occhi al cielo e sorrido pensando che dietro le nuvole c’è sempre il sole”.

Toccante la lettera scritta da Mariachiara insieme con i suoi genitori e il fratello a Papa Francesco, della quale riportiamo una parte significativa: “una sera, mentre mi trovavo ricoverata in ospedale, dovendo effettuare anche nei giorni a seguire le cure necessarie e vedendoLa in televisione mostrarsi alla folla con il suo sorriso, abbiamo capito, Papa Francesco, di non essere soli, in quel momento il Signore aveva deciso che Lei sarebbe stata la nostra guida… Da quel giorno La sentiamo molto vicino a noi; quando abbraccia un bambino, un malato, un anziano … sogniamo di trovarci anche noi vicino a Lei… La nostra richiesta è semplicemente quella di aiutarci nella preghiera, la vera medicina che fa bene al cuore, all’anima, alla vita e infonde grande forza e serenità dentro di noi, che ci aiuta ad andare avanti sempre con il sorriso sulle labbra e lo Spirito di Dio su di noi”.

Mariachiara nonostante le sue grandi sofferenze, diventava molto triste dinanzi alle sofferenze degli altri e in modo particolare dei bambini che amava tantissimo. Da qui l’iniziativa di regalare un sorriso ai bambini malati.