Chiudere le scuole di ogni ordine e grado di Ragusa, chiudere gli uffici pubblici avviando totalmente lo smart working, chiudere le ville comunali e attivare una serie di controlli minuziosi in tutta la città per evitare gli assembramenti soprattutto da parte dei giovani. Non c’è più tempo per tergiversare visto il continuo aumento dei casi in provincia e soprattutto nella città di Ragusa, che è la seconda dopo Vittoria con il più alto numero di casi. E’ questa la richiesta che il consigliere comunale Giovanni Gurrieri avanza al sindaco di Ragusa, Peppe Cassì anche alla luce delle numerose persone colpite dal covid e ricoverate nell’ospedale cittadino. Gurrieri ha già protocollato ufficialmente la richiesta per invitare a prevedere “l’adozione di provvedimenti straordinari e urgenti per fronteggiare l’aggravarsi della situazione sanitaria nella nostra città”.

Il consigliere comunale sottolinea “il vertiginoso aumento dei contagi negli ultimi giorni e delle proiezioni che portano la nostra provincia alla massima esposizione. Il sindaco, che è la massima autorità cittadina in campo sanitario, avrebbe già dovuto chiedere conto e ragione all’Asp sul lavoro di programmazione svolto dopo la prima ondata del covid-19. Ora siamo in emergenza e non ci resta altro che purtroppo prendere atto delle limitate disponibilità, in termini di attrezzature e di personale sanitario regionale presso gli ospedali cittadini mentre il Comune è rimasto silente spettatore. A questo punto è ulteriormente necessario invitare la cittadinanza alla massima collaborazione e alla responsabilità”.




Gurrieri in questi giorni ha ricevuto più segnalazioni da parte di genitori che hanno figli che frequentano le scuole della città, ancora aperte nonostante numerosi contagi tra docenti e studenti. “E’ ormai giunta l’ora di prendere una decisione che forse potrà essere non gradita ma necessaria per la salute di tutti: chiudere le scuole. I casi anche tra i banchi sono in aumento e c’è il rischio che non possano bastare più,

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