estrazione-petrolio-rischi-ambientaliI lavoratori dell’indotto del settore petrolifero, da una settimana in presidio permanente davanti al comune di Ragusa,  sono stati ricevuti ieri pomeriggio in Prefettura dal capo di gabinetto, dott. Signorelli che li ha rassicurati, dopo avere avuto un’interlocuzione con il dirigente del comune Di Martino e il sindaco Federico Piccitto, le due figure che hanno un ruolo determinante per <<sbrogliare la matassa>> .

Entro il 15 giugno, il comune deve depositare al Tar il provvedimento che stabilisce se concedere le autorizzazioni per costruire il piazzale dove devono essere realizzati tre pozzi per la ricerca di idrocarburi. I 300 lavoratori dell’indotto sono preoccupati per il loro futuro se l’ente dovesse bloccare il progetto.

Si prevedono esosi danni economici per le aziende e per i dipendenti.

Tuttavia il dirigente ha assicurato che sta seguendo tutto l’iter, secondo legge, garantendo che entro lunedì i lavoratori conosceranno l’esito della decisione del comune. Insomma, fino all’ultimo minuto prima della deposizione del provvedimento, non è dato sapere. Intanto i lavoratori, sostenuti anche dal governatore Crocetta,  continueranno fino al 15 giugno il sit in davanti Palazzo dell’Aquila.

Uno <<stato d’agitazione pacifico>> allo scopo di sensibilizzare l’amministrazione sui temi del lavoro, perché se il sindaco non da l’ok, da luglio 300 lavoratori perderanno l’occupazione, e per trasmettere il messaggio che il petrolio è una risorsa per il territorio e non un nemico. Tutti gli organi competenti, Sovrintendenza, Genio Civile e Ass.to Reg. Territorio ed Ambiente,  hanno approvato il progetto di ricerca degli idrocarburi della società “Irminio SRL”.

Viviana Sammito