In un comunicato stampa, il Dr Rosatio Gugliotta, presidente del Comitato Civico Articolo 32, racconta la disavventura di una donna che aveva necessità di effettuare una “Tomoscintigrafia cerebrale con traccianti recettoriali o indicatori positivi di neoplasia, primo accesso”.

“La Signora S.M. – scrive Gugliotta – si è rivolta  alla nostra associazione per segnalare una ennesima  situazione a dir poco scandalosa.

Il medico, a seguito di una visita effettuata il 12 febbraio, prescrive una Tomoscintigrafia cerebrale con traccianti recettoriali o indicatori positivi di neoplasia, primo accesso. Ovviamente considerata la delicatezza del caso indica 10 giorni come tempo massimo di attesa.

La paziente – si legge nel comunicato del CCA32 – quando si rivolge al Cup gli viene risposto che non è loro compito effettuare prenotazioni del genere e viene invitata a rivolgersi direttamente in ospedale. Al Giovanni Paolo II gli viene comunicato che non effettuano prenotazioni. Verrà inserita in una apposita lista e avvisata per telefono senza indicare entro quanto tempo. Alla richiesta di spiegazioni il personale risponde di non poter garantire   tempi di attesa certi perché non è dato sapere quando arriveranno dal Belgio i traccianti recettori.

Insomma, in violazione al diritto costituzionale di diagnosi e cura (articolo 32 della Costituzione) è stata rimandata a casa. Ci rendiamo perfettamente conto delle difficoltà a gestire questo tipo di prestazioni ma una sufficiente programmazione di tale diagnostica, sempre più crescente, porrebbe fine a questa condizione – si legge ancora nel comunicato -. Ancora una volta un esempio di colpevole disorganizzazione che non tiene assolutamente conto della domanda.

La paziente ci ha  chiesto di rendere pubblica la sua situazione. Ovviamente Le abbiamo chiesto di sottoscrivere una dichiarazione sostitutiva di certificazione per confermare quanto ci è stato segnalato.

A questo punto – ancora nel testo scritto dal Dr Gugliotta per il CCA32 – ci chiediamo se  i responsabili delle gestioni organizzative,  che forse se ne  stanno rintanati nei loro comodi uffici con le mani dietro la testa e i piedi sulla scrivania, si rendono conto che certe ricette non sono  semplici  fogli di carta?