da La Sicilia del 25 luglio

di Carmelo Riccotti La Rocca




Dal pantano di Arizza a contrada Moncillè il passo è breve, questo grazie all’intervento di Goletta Verde che in una giornata ha effettuato due blitz per sollevare le questioni dell’inquinamento delle acque e dello sversamento di petrolio. E’ proprio con contrada Moncillè che entra in gioco, nella nota del partito democratico, il segretario di Ragusa Peppe Calabrese e, quindi, il riferimento al sindaco Peppe Cassì che, nonostante lo sversamento perduri da oltre 90 giorni, non ha mai preso posizione ufficiale sull’argomento. In realtà anche la nota del Pd sembra essere molto timida non facendo mai riferimento alla perdita del greggio dal pozzo 16 di proprietà dell’Eni comunicata il 27 aprile scorso.




“I rilievi di Legambiente- si legge nella nota del Pd- hanno riguardato anche il fiume più importante della provincia, l’Irminio, riscontrando la presenza di idrocarburi ed è nota la presenza di pozzi petroliferi in prossimità del fiume in Contrada Moncillè, non lontano dalla Foce del Fiume Irminio e dalla Riserva Naturale di macchia foresta”. In realtà Goletta Verde non ha effettuato rilievi finalizzati a rilevare idrocarburi, ma analizza gli scarichi fognari e fa le ricerche sui coliformi. Legambiente ha denunciato, anche con un esposto in Procura, lo sversamento di petrolio dal pozzo 16 ed ha chiesto alla magistratura di indagare utilizzando lo strumento normativo in materia di ecoreati. Non è solo nota quindi la presenza di pozzi petroliferi, ma è nota la perdita di petrolio comunicata ufficialmente dall’Arpa e dalla Prefettura di Ragusa. A tal proposito EniMed ha comunicato che la situazione è sotto controllo, ma non si conoscono le quantità di greggio perse e i risultati delle analisi effettuate nel torrente Moncillè, affluente dell’Irminio. La divulgazione di questi dati consentirebbe di comprendere lo stato dell’arte e, se in superficie l’inquinamento è evidente, bisogna indagare per verificare se ha intaccato, e in che grado, il sottosuolo.