Un incontro davvero speciale quello del direttore generale dell’Asp di Ragusa, dr. Maurizio Aricò, con i giovani studenti del liceo classico “Umberto I”  di Ragusa che hanno partecipato al progetto “Alternanza Scuola Lavoro”.

Nella sala del Dipartimento di Prevenzione alla presenza del dr. Vito Perremuto – Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione – SIAN;  dr. Giuseppe Ferrera – Servizio Epidemiologia e Medicina Preventiva – SEP e del dott. Giuseppe Savà – Ufficio Relazioni con il Pubblico – Urp, gli studenti,  accompagnati dalla prof.ssa Giovanna Gurrieri –  tutor del progetto, hanno seguito con attenzione ed interesse l’intervento del direttore generale che ha voluto conoscere  le impressioni sulle  esperienze compiute all’interno di alcune realtà aziendali durante lo stage.

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I ragazzi hanno espresso apprezzamento per l’esperienza vissuta sia  all’Ufficio Relazioni Pubbliche – Urp, sia al Dipartimento di Prevenzione. Qualcuno ha riferito che i medici incontrati nei vari reparti di degenza hanno sconsigliato di intraprendere la scelta della facoltà di Medicina perché la Sanità italiana non funziona.

«Fare  Medicina  – ha detto Aricò – è una scelta che si fa credendoci. La Sanità è un mondo con le sue luci e ombre, io, se tornassi indietro,  farei ancora questa scelta. Il nostro Servizio sanitario si può fregiare del titolo di essere tra i  più efficienti  del mondo e a  sostenerlo non siamo noi ma Agenzie internazionali.»

Il Direttore ha sottolineato  «da qualche tempo anche la Sicilia sta realizzando una politica di  risanamento, abbattendo gli sprechi, risparmiando ma  senza penalizzare la qualità dell’assistenza sanitaria. Investimenti e spese fatti con oculatezza. Questa Asp sta investendo molto nella formazione ed si sta  impegnando per l’apertura del nuovo ospedale. Ma Sanità è anche prevenzione:  vaccini,  screening, il controllo degli alimenti, prevenire le malattie e  curare quelli che hanno perso la salute».

Gli studenti, nei loro vari interventi,  hanno rimarcato di avere scoperto un mondo nuovo  e avrebbero voluto che l’esperienza durasse più a lungo perché altamente positiva per la formazione.

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