
Quando la Disoccupazione di Sistema diventa Vangelo
- 13 Dicembre 2013 - 11:51
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In quel tempo, forse un pochino seccato per come stavano andando le cose, Gesù disse ai suoi discepoli:
“In verità vi dico…nunn’hatu caputu nenti! Quando dicevo “date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio, etc, etc…” non intendevo suggerirvi di fare gli ipocriti con un piede qua ed uno là, tutti in pace e tutti insieme, una fetta di pagnotta per uno senza pestarci i piedi l’un l’altro. Mi avete proprio frainteso, cari miei. Quello che intendevo dire è che dovreste rinunciare alle cose di Cesare, e ritornargliele indietro. Sarò più esplicito, se il cellulare smartphone ultimo modello vi è di scandalo, datelo via…e meglio parlarsi di presenza, che acquistare un cosetto inutile per parlare a distanza e finire dopo nell’inferno delle tariffe telefoniche. In altre parole, carissimi, dovete rinunciare al Sistema e mettervi in proprio, rifondare la società partendo dalle basi, dalla ridistribuzione non solo della ricchezza che è cosa inutile, ma innanzitutto dalla ridistribuzione della titolarità dei mezzi di produzione ai suoi naturali possessori.”
A quel punto Gesù fu interrotto da Pietro che, con leggera perplessità, così disse:
“Maestro, le tue parole mi sono in parte oscure. Vuoi dire che dovremo sovvertire Cesare ed appropriarci noi delle forze-lavoro, per gestirle al meglio, secondo i tuoi insegnamenti? Ma non avevi detto che dovevamo vivere come gli uccellini?”
“Bestia!”, gli rispose Gesù “L’ho sempre detto che meriteresti una pedata dove dico io, e ringrazia mio Padre che sono contro la violenza… In verità, in verità vi dico che arriverà un giorno in cui saranno sfatati i falsi miti, gli dei della produttività, il P.I.L. ed il profitto sul suo conto. In quel giorno gli inviati di Cesare non potranno più andare in giro a dire fesserie sul lavoro, sul ritorno alla sicurezza dell’impiego a tempo indeterminato, e altre favolette simili, spacciate per buone al fine di rabbonire le masse… poiché il progresso tecnologico avrà finalmente condotto l’umanità al raggiungimento dell’ambizione marxista, per cui non solo saranno liberati i lavoratori – i mezzi di produzione – ma persino il secondo obbiettivo sarà completato ed il proletariato potrà esser liberato dalla schiavitù del lavoro e del profitto sulla produzione. Fratelli carissimi, seguite il mio discorso, un impianto industriale moderno non occuperà che pochi lavoratori. Pensate, vi diranno che si creeranno posti di lavoro, come scusa per le trivellazioni petrolifere. In realtà di tre persone, solo di tre cristiani, necessiterà una moderna installazione per trivellare. E pensate anche a come basterà un solo gesto, d’un solo dito, per avviare la produzione in serie di milioni di automobili…per quanto tale quantità risulterà poi invendibile ed inutile. Il modello fordista e taylorista risulterà obsoleto, e ciò finalmente apparirà chiaro a tutti. Allora dovrete essere voi a cogliere i segni, a prendere in mano la situazione e a preparare le masse, ridando a Cesare i suoi allettanti imbrogli di vita agevole, le sue produzioni inutili ed eccessive, le sue auto, etc, etc… e così la società sarà infine gestita, e organizzata, in maniera equa, sulla base delle reali esigenze dell’uomo, senza eccessi di produzione e su di questa non vi saranno più speculazioni in Borsa. Il mercato sarà finalmente e realmente libero, soprattutto razionale, essendo guidato dalle sole regole della necessità biologica e dalla sete di conoscenza!”
Giovanni si intromise:
“Oh maestro, preghiamo perché arrivino presto i tempi. Dunque il bisogno del surplus sarà sconfitto per sempre, l’uomo impiegherà la sua forza lavoro solo per il tempo strettamente utile e grandi frutti intellettuali gli verranno dal tempo libero ottenuto. Così avrà tempo per pensare, ragionare…”
Allora Gesù alzò gli occhi al cielo, con forte preoccupazione, e sottovoce concluse:
“Accidenti, su questo non avevo riflettuto…l’uomo avrà tempo per pensare oziosamente, per meditare… e si sa come finiscono queste cose: cchiù logna è a pinsata…etc, etc…”
Gaetano Celestre