“Il Presidente Musumeci riapre le attività commerciali la domenica. A nulla sono valse le interpellanze al mondo ecclesiastico e sindacale, la decisione è stata presa in barba a qualsiasi riguardo nei confronti dei lavoratori. Evidentemente il peso specifico esercitato dagli interessi economici della grande distribuzione è molto più forte di quello rappresentato dai valori storici della nostra società.” Così afferma il sindaco di Modica Ignazio Abbate.

“La cosa che più mi rammarica è il silenzio di chi è stato invitato ad esporsi pubblicamente a difesa dei lavoratori, dei valori della famiglia, del diritto al riposo. Tutti concetti nobili che però, nel momento di essere concretizzati sono rimasti solo teoria. Addirittura – dice il Sindaco –  oggi si legge di un comunicato sindacale provinciale dove si attacca la mia posizione chiedendo maggiore coinvolgimento dei sindacati nelle concertazioni di questo tipo. Se gli ottimi risultati raggiunti dai sindacati sono quelli di riaprire la domenica con una mezza promessa di riparlarne più avanti, allora meglio portare avanti da soli questa battaglia. Ancora una volta si calpesta la dignità dell’essere umano prima ancora che del lavoratore. Chi è impiegato in questi esercizi commerciali o chi è un lavoratore autonomo della piccola distribuzione non ha diritto alla domenica di riposo, non ha diritto a stare con la propria famiglia in nome del profitto. Che poi anche su questo punto potremmo obiettare: c’è un reale profitto? In questi mesi di chiusura è stato provato – aggiunge ancora Ignazio Abbate – che l’aumento delle giornate di lavoro non corrisponde ad un aumento di guadagni, le persone si stavano riabituando a fare i propri acquisti organizzandosi in sei giornate piuttosto che in sette. D’altronde la disponibilità economica di ogni singola famiglia rimane invariata sia che i negozi siano aperti sette giorni su sette sia che chiudano la domenica.




La nostra battaglia – conclude il sindaco Abbate – continuerà fino a quando non raggiungeremo l’obiettivo, anche se la dovessimo affrontare da soli. Al momento possiamo solo invitare al buon senso i datori di lavoro, poiché ogni ordinanza in difformità alla circolare regionale, diventerebbe illegittima”.

Sulla vicenda delle aperture domenicali è intervenuto anche l’imprenditore modicano Luca Abbate, che in un post su facebook scrive: “Bene…. possiamo stare aperti nei giorni festivi, per tutte le domeniche e feste comandate, siamo autorizzati, un caro burocrate ha deciso che tutti i giorni della VOSTRA vita sono uguali non c’è più differenza. Non c’è più la possibilità per te commessa di un negozio di organizzarti per passare una domenica con tua sorella, non puoi coccolare i tuoi nipoti o ancora peggio stare in pace con i tuoi figli, ma sai quel burocrate ha detto che è giusto.

Per te commerciante, devi aprire, sono tutti aperti, anche se poi alla fine non viene nessuno in negozio perché sono tutti a farsi la passeggiata al centro commerciale di turno, il burocrate ha detto che è giusto.

Per  te che, si usciamo … dove si va …. andiamo per negozi,  i bambini almeno escono un po’ da casa questa Domenica.

Io ho un bisogno vitale di stare con i miei figli e mia moglie, non aprirò il mio negozio ne questa Domenica ne tutte le domeniche a venire, lo devo ai miei figli, alle mie commesse,  ai magazzinieri…. e lo devo anche a me.

QUESTA È LA MIA SCELTA …. mi spiace caro burocrate sensibile agli interessi dei tanti.