Pozzallo – Sbarco con immigrato ucciso: fermato un presunto scafista
- 25 Giugno 2015 - 14:31
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La squadra Mobile ha fermato un maghrebino, ritenuto il presunto scafista dello sbarco dei 294 migranti, e con a bordo il cadavere di un gambiano, ucciso con colpi d’arma da fuoco durante la traversata. L’accusa al momento è il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina mentre proseguono le indagini per fare chiarezza sull’agguato durante il quale ha perso la vita un migrante e ne è rimasto ferito uno.
Ore e ore di interrogatori nella sede Frontex al porto di Pozzallo per chiarire due aspetti: chi è lo scafista della tragica traversata sul canale di Sicilia dove un migrante è stato sparato e un altro ferito e soprattutto di chi è la mano che si è macchiata del delitto. Sono determinanti le testimonianze dei superstiti, in tutto 294, tra cui 237 uomini, 51 donne e sei minori, provenienti dall’Etiopia, Eritrea, Gambia e Bangladesh, ospiti al centro di accoglienza.
Nei confronti dello scafista dunque pende l’accusa del favoreggiamento dell’immigrazione clandestina mentre la procura iblea, che coordina le indagini, ha aperto il fascicolo per l’omicidio ed il tentativo di omicidio ancora a carico di ignoti.
La polizia giudiziaria sta indagando per capire chi è l’uomo che è stato ucciso: perché proprio lui, una fatalità o era lui il bersaglio. Miliziani libici, nel tentativo di rubare le borse con io soldi, avrebbero attaccato i due gommoni con colpi di pistola, come ha raccontato il gambiano trentadueenne, ricoverato ad Agrigento con ferite al polpaccio. La polizia sta accertando se il racconto risponde al vero o se chi ha sparato è uno degli immigrati presente sul gommone che potrebbe avere avuto un dissapore con la vittima durante il duro viaggio. Intanto domattina il medico legale, nominato dal sostituto procuratore, Valentina Botti, procederà con l’autopsia sul corpo del migrante che è all’obitorio del cimitero di Pozzallo.
Il fascicolo della procura iblea potrebbe anche essere trasmesso a quella di Catania se gli inquirenti oltre all’omicidio, al tentativo di omicidio e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina contestano il reato dell’associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento degli immigrati.
Viviana Sammito
Foto: repertorio novetv