Sei rifugiati siriani, fra cui due bambini di uno e due anni, un adolescente e tre adulti, sono morti su un barcone presumibilmente “di fame e di sete”. Lo afferma l’Unhcr sottolineando che l’Agenzia sta assistendo i 26 sopravvissuti sbarcati a Pozzallo, molti dei quali “presentano condizioni estremamente gravi, tra cui ustioni”.

“E’ inaccettabile – aggiunge Cardoletti -. Bisogna rafforzare il soccorso in mare, è l’unico modo per evitare queste tragedie”.

Le vittime e i sopravvissuti, spiega l’Agenzia dell’Onu per i rifugiati, si trovavano su un barcone alla deriva da diversi giorni nel Mediterraneo centrale, prima che a soccorrerli arrivasse una nave della Guardia Costiera italiana.

I naufraghi giunti la scorsa notte a Pozzallo, stando a quanto dichiarato dal sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna, “erano in uno stato di impressionante disidratazione e debolezza. Tutti i migranti faticavano a mantenere la stazione eretta. Oltre al grave stato di disidratazione, si evidenziava anche una eccessiva desquamazione cutanea dovuta probabilmente all’esposizione al vento, al sole e al mare. Una migrante è stata trasportata in ospedale, tutti gli altri sono stati immediatamente rifocillati e idratati a Pozzallo. L’immagine terribile era paragonabile a quella dei sopravvissuti ai lager nazisti. E’ inaccettabile assistere a questa terribile disumanità”, conclude Ammatuna.