sbarchi soccorsiFine settimana intenso di sbarchi al porto di Pozzallo. 29 immigrati sono arrivati questa mattina alle 8, altri 299 e un cadavere arriveranno domani.

Intanto Amensty International ha inviato un rapporto al ministero dell’Interno denunciando le pressioni dell’Unione Europea affinché l’Italia usi la “mano dura” nei confronti dei rifugiati e dei migranti, dando luogo a espulsioni illegali e a maltrattamenti che, in alcuni casi, possono equivalere a torture. Non si ferma la scia degli sbarchi. I barconi carichi di migranti sono tornati nel canale di Sicilia: stamattina alle 7.15 a Pozzallo sono arrivati con un pattugliatore della guardia di finanza “Barletta” 26 migranti, marocchini e libici, 23 uomini e 3 minori non accompagnati. Stanno tutti bene. Il gruppo stava viaggiando su un  barcone con altri 200 immigrati che sono stati trasferiti a Lampedusa.  Le indagini sull’identità degli scafisti saranno più complesse considerando che il gruppo è stato diviso in due hot spot diversi. La polizia giudiziaria confida nella collaborazione dei clandestini.

Altri 299 immigrati e un cadavere  approdano domani al porto ibleo. Lo sbarco è previsto alle 8. Arriveranno con il rimorchiatore d’altura di Save the Children. Gli sbarchi continui e il trattamento degli immigrati in Italia sono l’oggetto di un rapporto che Amnesty International ha presentato al ministero dell’Interno, proponendo un confronto sulle preoccupazioni contenute nel documento, ma finora l’organizzazione non governativa indipendente non ha mai ricevuto risposta.

Amnesty ha svolto quattro missioni di ricerca in Italia, intervistando rifugiati e migranti e incontrando autorità e organizzazioni non governative a Roma, Palermo, Agrigento, Catania, Lampedusa, Taranto, Bari, Genova, Ventimiglia e Como. Il team di ricerca ha svolto 174 interviste con migranti e rifugiati e brevi conversazioni con molti altri di loro.

Ha denunciato le pressioni dell’Unione europea affinché l’Italia usi la “mano dura” nei confronti dei rifugiati e dei migranti hanno dato luogo a espulsioni illegali e a maltrattamenti che, in alcuni casi, possono equivalere a torture.

Lo rivela il rapporto reso pubblico oggi da Amnesty International, intitolato “Hotspot Italia: come le politiche dell’Unione europea portano a violazioni dei diritti di rifugiati e migranti”.  Il rapporto mostra come il cosiddetto “approccio hotspot”, promosso dall’Unione europea per identificare migranti e rifugiati al momento dell’arrivo, non solo abbia compromesso il loro diritto a chiedere asilo, ma abbia anche alimentato agghiaccianti episodi di violenza, con l’uso di pestaggi, elettroshock e umiliazioni sessuali. La scorsa settimana una delegazione di funzionari del Congresso americano, accompagnati da un addetto all’ambasciata Americana a Roma, hanno visitato a Trapani l’hotspot di contrada Milo.

Gli ospiti hanno constatato “dal vivo”, sia presso l’hotspot che presso il luogo di sbarco, il sistema di procedure operative dell’accoglienza, dalla informativa cartacea alla pre-identificazione e al fotosegnalamento, dalle modalità di distribuzione dei beni di prima necessità fino alla sistemazione nei settori dedicati.  E’ stata rimarcata la coerenza organizzativa del metodo di lavoro svolto all’interno del Centro dal personale italiano delle Forze di polizia, dalle organizzazioni internazionali e non governative e dai team europei di supporto, che punta a modelli di standardizzazione ed efficienza.

Viviana Sammito

 

Foto: repertorio novetv