sbarchi_clandestini1[1]A Pozzallo  nelle prime ore di ieri, 4 ottobre 2014, sono giunti quasi 500 migranti soccorsi a sud di Malta; erano a bordo di due differenti imbarcazioni in legno e ieri sera, dopo quasi 24 ore di lavoro degli investigatori sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza a carico di un cittadino siriano TEWIL Mohamed, nato il 23 maggio 1974 per il primo natante e per l’altro è stato individuato un equipaggio di ben 5 cittadini egiziani FATHALLAH Alee, nato in Egitto il 01.01.1981, HIDAR Ghamel, nato in Egitto il 09.01.1994, BEHJET DAUA Mostafa, nato in Egitto il 02.08.1964, MANHI Saed, nato in Egitto il 05.06.1980 e DAHOUD Ali, nato in Egitto il 31.03.1990.

Tutti e 6 sono ritenuti essere responsabili del delitto previsto dagli artt. 416 C.P. e 12  D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, ovvero si associavano con altri soggetti presenti Turchia e Libia al fine trarne ingiusto ed ingente profitto compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver  procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.

I fermati si sono resi responsabili di aver procurato l’ingresso in Italia dei migranti eludendo i controlli di frontiera, in quanto in modo preordinato chiedevano i soccorsi italiani mettendo in serio pericolo di vita tutti i passeggeri provenienti da vari paesi dell’Africa.

 

I FATTI (dal racconto della Polizia di Stato)

  • Alle ore 01:00 del 04/10/2014, attraccavano presso il porto di Pozzallo (Rg), una motovedetta della Guardia Costiera ed un pattugliatore della GdF che avevano raccolto a bordo 265 migranti soccorsi nelle ore precedenti in acque internazionali, consentendo il ricovero dei migranti presso il locale centro di prima assistenza e soccorso;
  • Alle ore 02,00 circa  del 04/10/2014  un  mezzo della capitaneria di porto  di Pozzallo  faceva sbarcare presso il medesimo sito portuale 239 migranti,  tra i quali 35 donne e 49 minori,  già tratti in salvo da un  imbarcazione che navigava in acque internazionali, dalla quale era pervenuta richiesta di soccorso.

 

ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA

 

Le complesse operazioni di sbarco al porto di Pozzallo venivano coordinate dal Funzionario della Polizia di Stato della Questura di Ragusa responsabile dell’Ordine Pubblico. A tali operazioni partecipavano 50 Agenti della Polizia di Stato ed altri operatori delle Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana ed i medici dell’A.S.P. per le prime cure.

Completate le fasi di assistenza e pre-identificazione da parte dell’Ufficio Immigrazione della Questura, i migranti venivano ospitati al C.P.S.A. di Pozzallo (RG).

Nelle ultime 24  ore l’attività della Questura di Ragusa è stata frenetica, bisognava correre contro il tempo, bisognava trasferire tutti in altri centri così da creare le condizioni per poter ospitare altri migranti e così è stato, grazie al lavoro della Polizia di Stato con la sinergia di tutti gli altri attori coinvolti in questa emergenza è stato possibile risolvere ogni criticità.

In meno di 24 sono arrivati a Pozzallo 800 migranti circa e tra qualche ora ne arriveranno altri 200, difatti l’Ufficio Ordine Pubblico della Questura di Ragusa ha ricevuto precise disposizioni di trasferire i migranti giunti nelle ultime ore a mezzo di aerei charter e pullman per diverse località nazionali. Nel primo pomeriggio attesi altri 200 migranti già soccorsi che stanno facendo rotta per Pozzallo RG).

Il lavoro dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato è molto complesso e deve essere espletato in tempi ristretti così da permettere un immediato invio degli ospiti in strutture d’accoglienza.

La Polizia Scientifica sta procedendo all’identificazione dei migranti uno ad uno.

Nonostante la complessità delle operazioni, stante il contemporaneo arrivo di tre sbarchi le procedure non stanno subendo intoppi.

 

LE INDAGINI

 

Gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Ragusa e del Servizio Centrale Operativo (Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato), con la partecipazione di un’aliquota di Carabinieri ed una Sez. Op. Nav. della Guardia di Finanza lavorando senza sosta per quasi 24 ore sono riusciti a trovare tutti gli elementi per fermare gli scafisti.

Anche in questa occasione gli scafisti sono stati individuati grazie alle testimonianze dei migranti che viaggiavano a bordo dei pescherecci, ma di grande aiuto sono stati i video da loro girati, poiché hanno facilitato le operazioni di identificazione dei migranti coinvolti nella vicenda.

Prezioso il lavoro degli interpreti che coadiuvano gli investigatori ormai esperti nel far “rompere il silenzio” ai migranti, così da poter individuare i responsabili di questo traffico.

Dalle indagini è emerso che un’imbarcazione è stata condotta da uno scafista siriano e l’altra da un equipaggio più consistente, ben 5 egiziani partiti dalle coste del loro paese.

La professionalità degli uomini della Polizia Giudiziaria ha permesso di individuare anche questa volta gli  autori di questo traffico di migranti ormai diventato un enorme businnes per gli organizzatori, in questo caso sia egiziani che siriani.

Stante quanto dichiarato dai testimoni gli organizzatori hanno incassato per il natante partito dalla Turchia 6.000 dollari a persona per gli adulti e poco meno per i bambini per un totale di 1 milione e mezzo di dollari; per l’imbarcazione partita dall’Egitto i migranti hanno pagato 5.500 $ per un totale di 1.300.000 dollari.

In corso indagini sul terzo sbarco giunto al porto di Pozzallo ieri sera e gli investigatori sono pronti anche per gestire l’arrivo del 4 sbarco in meno di 24 ore, al fine di identificare gli autori del reato.

La testimonianza:

“ci hanno caricato su alcune autovetture e portati su una spiaggia sulla cui riva era ormeggiata una piccola imbarcazione, grazie alla quale, a piccoli gruppi, ci hanno trasportato sul natante con il quale, poi, abbiamo iniziato il viaggio verso le coste italiane. Per farci salire a bordo venivamo bastonati senza alcun motivo ma essendo loro armati nessuno poteva ribellarsi. Il natante in questione era un peschereccio con una stiva all’interno nella quale erano state collocate numerose persone, soprattutto le donne e i bambini. Gli uomini, invece, avevano occupato soprattutto la parte superiore. Durante il viaggio abbiamo mangiato poco.Per lo più distribuivano formaggini, datteri e pane. Per bere, invece, ci veniva fornita acqua piuttosto sporca mentre gli scafisti mangiavano diverse pietanze ed avevano acqua pulita. Solo chi, come me, aveva versato una somma elevata all’organizzazione criminale, aveva diritto ad un giubbotto di salvataggio.

 

LA CATTURA

 Le indagini condotte dagli investigatori durate quasi 24 ore continuative, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto i responsabili del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa gli investigatori hanno catturato gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione, considerato che dopo il fermo iniziano tutte le fasi processuali particolarmente complesse.

 

BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA GIUDIZIARIA

 Sino ad oggi, solo nel 2014 sono stati arrestati 138 scafisti dalla Polizia Giudiziaria e sono in corso numerose attività di collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane (coordinate dal Servizio Centrale Operativo) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste del nord Africa a quelle Italiane.

Foto: repertorio novetv