A Licodia Eubea (CT), da mercoledì 12 a domenica 16 ottobre 2022, prenderà il via la dodicesima edizione del Festival della Comunicazione e del Cinema Archeologico.  Tra i film (selezionati tra oltre 400 opere pervenute da tutto il mondo) è stato scelto il docufilm di Francesco Di Martino “All’aria Stu Gioia” (2022), coproduttori Francesco Di Martino e l’Associazione Portatori di Gioia.

Il Docufilm parla della Festa de “L’Uomo vivo, il Gioia” espressione simbolo che gli sciclitani usano per invocare il Cristo Risorto, la cui statua settecentesca realizzata dallo scultore Francesco Pastore, assurge a simbolo identitario della città di Scicli e sentimento di religiosità profonda che Di Martino, attraverso le interviste a quattro dei portatori, cerca di evidenziare e mettere a fuoco.

La proiezione avverrà giorno 12 ottobre alle ore 21:00 all’interno del Teatro della Legalità in piazza Giovanni XXIII di Licodia Eubea.

La scheda del film

Scicli, piccolo gioiello barocco nel sud della Sicilia, famosa al grande pubblico quale set cinematografico della serie TV Il Commissario Montalbano. Mancano 33 giorni alla domenica di Pasqua e gli abitanti si preparano a celebrare la festa. È il momento de “L’Uomo Vivo, il Gioia”: parole che gli sciclitani usano per invocare il Cristo Risorto, un simbolo ormai parte dell’identità comunitaria. Si tratta di una statua settecentesca, realizzata dallo scultore Benedetto Civiletti. Protagonista anche del brano “L’uomo vivo” di Vinicio Capossela.

Inizia e finisce qui “All’aria stu Gioia”, il documentario di Francesco Di Martino (2022,66’), girato proprio nel paese siciliano, con i suoi volti e le sue storie. Il film è ora disponibile sulla piattaforma OpenDDB con la formula della donazione libera (prezzo consigliato 4 euro).




Peppe, Franco, Angelo e Claudio sono quattro portatori del Gioia, la cui amicizia è nata proprio sotto la “Vara”. Possono essere considerati l’emblema dei portatori, cioè vite ordinarie e semplici che si incontrano per una passione comune, il Gioia, che ogni giorno è l’argomento principale delle loro discussioni. Peppe lavora il marmo, Franco è un rappresentante commerciale, Angelo fa il contadino nell’azienda di famiglia e infine Claudio è un camionista che viaggia in tutta l’Italia.  Il film segue la loro quotidianità per i 33 giorni che precedono le festività pasquali, mostrando la preparazione della festa e gli incontri che precedono il grande giorno.

I portatori trasportano a spalla la statua del Cristo Risorto dalla chiesa di Santa Maria La Nova fino alla piazza, facendola oscillare a destra e a sinistra, e ruotandola su se stessa a grande velocità, incitati dalle urla degli astanti: “Giò! Giò! Gioiaaa!”. È un’esplosione di gioia, un inno scatenato alla Vita, un movimento sfrenato di corpi che si accendono di una vitalità quasi primigenia.

È simbolicamente una vittoria eroica che l’uomo si è preso nei confronti della morte. È la rinasita dopo un incontro ravvicinato con il dolore. È un invito a celebrare la vita.