Alla fine, dopo oltre un mese di pressione mediatica, anche grazie ad un´inchiesta condotta dal quotidiano regionale online Livesicilia.it, i deputati regionali componenti l´ufficio di presidenza dell´Ars, hanno dovuto piegarsi alle regole ed imporsi di rispettare la legge, rendendo pubblici i nomi dei propri consulenti, pagati con i fondi pubblici messi a disposizione dal Parlamento siciliano. Per la verità, nonostante l´anno trascorso dall´elezione, l´adempimento di legge per i parlamentari coinvolti non è stato del tutto rispettato, atteso che, oltre alla comunicazione ai giornalisti, gli “onorevoli” avrebbero dovuto anche pubblicare i nomi sul sito ufficiale dell´Ars da subito, ed allegare mansioni e curricula dei consulenti e dei collaboratori retribuiti con i fondi pubblici.

Orazio RagusaTra i deputati coinvolti nella “querelle” anche l´esponente sciclitano dell´Udc Orazio Ragusa (foto), alla sua terza legislatura, attualmente coinvolto nell´ufficio di presidenza nella qualità di “deputato segretario” al conto del quale, mensilmente, oltre ad un robusto appannaggio frutto dell´indennità di carica, pari a 2.089,18 euro, si aggiungono i 5.101,68 euro di indennità, i 3.503,11 euro di diaria, i 3.180 euro per le spese di mandato, ed i 3.995,10 per le spese di trasporto, per un importo totale mensile che è nettamente superiore ai 15.000,00 euro. Cifre da capogiro, soprattutto se si pensa alla condizione economica attuale che attraversano le famiglie siciliane, ma anche alla tanto annunciata “spending review” che avrebbe dovuto ridurre le spese dell´assemblea Regionale.

Solo in queste ore, come abbiamo scritto in apertura, sono arrivati i nomi dei collaboratori retribuiti dal´Ars dell´On.Ragusa e le sorprese non mancano; si tratta di Marianna Buscema, Maurizio Buscema, Giuseppe Causarano e Carmelo Storaci, tutti sciclitani, ai quali va complessivamente una retribuzione di 5.670,00 euro lordi al mese, corrisposti per intero dai fondi dell´Assemblea e dunque alimentati dalla contribuzione dei cittadini. Ma che requisiti avranno i 4 prescelti per godere di un simile privilegio? E, soprattutto, sono impegnati a Palermo, com´è logico, visto che l´attività alla quale è agganciato il loro compenso si dovrebbe svolgere in Assemblea?

Basta però un rapido giro per Scicli, città di residenza dell´on Ragusa, e qualche telefonata, per rendersi conto che le cose stanno in modo diametralmente diverso a ciò che ci si dovrebbe attendere dall´attività di “consulenti e collaboratori” del deputato segretario. Giuseppe Causarano e Carmelo Storaci sono in realtà gli addetti alla segreteria sciclitana del deputato ed all´occorrenza anche autisti tuttofare, mente i due Buscema, Marianna e Maurizio, sono i redattori di un sito online d´informazione attivo in provincia (ragusatg), che all´occorenza si trasformano in ufficio stampa dell´on Ragusa, sempre svolgendo la loro attività in provincia di Ragusa e non presso gli uffici dell´Ars.

Nessuna competenza specifica, nessuna professionalità altrimenti irrintracciabile negli uffici regionali, ai quali si potrebbe gratuitamente attingere tramite l´istituto del “comando”, ma semplicemente la volontà di porre a carico dei cittadini siciliani il costo della propria struttura politica e certamente non istituzionale o legata al ruolo per il quale l´indennità viene erogata. Ma le anomalie non finiscono qui perchè, a ben guardare, all´interno delle voci della retribuzione prevista per i 90 deputati, a prescindere dal ruolo, ed anche per l´on Ragusa, c´è una somma mensile di ben 3.180,00 euro riservata al parlamentare per quelle che la legge definisce “spese per l´esercizio del mandato parlamentare”, espressamente destinate al pagamento delle segreterie e del personale di supporto alle stesse. Quindi facendo due conti, l´on Ragusa impiegherebbe addirittura 8.850,00 euro di soldi pubblici per mantenere e sostenere la propria segreteria politica e gli addetti che in essa operano.

Cifre e caratteristiche professionali dei “consulenti” scelti che giustificano l´imbarazzo ed il ritardo dell´on. Ragusa nel fornire nomi e importi dei compensi, acuito dal confronto con i suoi fortunati colleghi, visto ad esempio, che l´on Lantieri, anch´essa deputata segretario spende mensilmente “appena” 3.570,00 euro per i collaboratori, che si riducono a 2.000,00 euro per l´on Fiorenza, altro deputato segretario.

L´ennesima conferma che i sacrifici in Sicilia, come purtroppo nel resto d´Italia, valgono solo per le famiglie e per le imprese, ma certamente non per chi le regole, oltre a farle, dovrebbe per primo rispettarle. Una condizione anomala che ha anche un risvolto legato alle regole democratiche che sovrintendono alla selezione della classe dirigente: come potremo mai definire pari la sfida elettorale, soprattutto in un sistema proporzionale come quello regionale, ed in un collegio così vasto come quello provinciale, tra un deputato uscente, che ha avuto coperte da fondi pubblici tutte le spese per alimentare il suo sistema di potere e la sua organizzazione politica, ed un concorrente che dovrebbe, tra l´altro nei limiti di una normativa assolutamente stringente, con fondi propri competere con una tale organizzazione territoriale?

Un problema dunque non solo di decenza sull´uso delle risorse pubbliche, ma anche di reale democrazia cui dovrebbe immediatamente essere posta attenzione; altrimenti il risultato sarà continuare ad avere parlamenti popolati solo da uscenti o ricchi contendenti.

 

 

Fonte: corrierediragusa.it