veronica panarelloPoche ore prima che iniziasse l’interrogatorio di garanzia di Veronica Panarello abbiamo intervistato, il suo avvocato Francesco Villardita in merito ai recenti fatti e racconti emersi in sfavore della sua assistita e in merito ai gravi indizi di colpevolezza che le vengono addebitati con l’aggravante del grado di parentela e dell’efferatezza e del cinismo con i quali è stato commesso il reato contestato.

D: Lei avrà sentito le dichiarazioni della madre e della sorella di Veronica che aggravano sicuramente la posizione della sua assistita, come pensa di poterla difendere da queste dichiarazioni?

Villardita: Sotto il profilo giudiziario quelle dichiarazioni nulla aggiungono e nulla tolgono e quindi non penso di poterne tenere conto. Sono rapporti contrastanti da sempre tra la madre, Veronica e la sorella per cui non mi  sento di potere ritenere che aggravano la posizione processuale della signora Panarello.

D: Le telecamere però non danno ragione al racconto della madre di Loris, la sua assistita.

V. : Su queste riprese dovremmo rifare una perizia perché dobbiamo capire quali sono gli orari, come erano posizionate, come erano programmate, come sono state prelevate le telecamere e gli hard disk. Ritengo che al momento le telecamere danno una visione ma non danno una visione completa di tutto il percorso che la signora ha rappresentato. Quindi certamente sono degli elementi che sono in mano agli inquirenti e ne prendiamo atto con grande  serenità e con attenzione ma dobbiamo ancora innanzitutto visionarle e poi verificarle con una perizia tecnica da parte di esperti video forensi.

D: Il marito però oggi ha cambiato posizione dopo avere visto le telecamere: nel giro di poche ore, Veronica era definita la moglie perfetta e la madre speciale oggi può morire se è stata lei. Come se lui avesse preso consapevolezza che la moglie potesse essere la colpevole. Questa cosa non la insospettisce?

 V. : Questa cosa mi fa ritenere che il marito con grande sincerità e scrupolo ha continuato a dire: <<io ritengo che non sia stata lei, ma se è stata lei che venga punita >> ma è una reazione legittima. Il marito avrà visto soltanto ed esclusivamente ciò che gli inquirenti gli hanno fatto vedere ma bisogna ascoltare le ragioni dell’accusa e bisogna ascoltare anche le ragioni della difesa, prima di potere emettere delle sentenze  e poi giudizi che possono essere avventati. Io con il marito non ci ho parlato perché il marito oggi ha una figura diversa che è quella della persona offesa e continua rimanere persona offesa e la signora assume la veste di persona indagata. Quindi io non lo andrò a cercare a meno che non sia lui a cercare me. Se mi dovesse cercare  io gli spiegherò anche le ragioni della difesa che in un certo senso si contrappongono alle ragioni dell’accusa, perché in questa vicenda, e lo dico con molta serenità, cercando di essere il più possibile asettico, ci sono ancora  tanti dubbi da chiarire e tante perplessità che devono essere dissipate per potere arrivare a ritenere la colpevolezza di una persona che si dichiara estranea e continua a farlo in maniera forte alla vicenda, dichiarando di non avere ucciso il proprio bambino.

D: Fermo restando che la Panarello sia innocente, secondo lei copre qualcuno? Veronica ha visto e non parla, secondo lei?

V. : Veronica continua a ritenere di non sapere nulla e non coprire nessuno.

D: Lei oggi ha lanciato un appello: <<Chi ha visto parli>>! Ancora nessuna segnalazione?

V. : Ancora no, assolutamente no.

D: Secondo lei, visti gli atti, il Gip convaliderà il fermo con la misura cautelare in carcere?

V. :Potrà convalidare come non potrà convalidare nell’ambito di quella autonomia decisionale che ha il giudice rispetto alle parti processuali.  La misura che assumerà non gliela so dire ma certamente sarà un giudice imparziale che emetterà un provvedimento e qualunque esso sia ne prenderemo atto e continueremo a fare la nostra attività professionale…io faccio l’avvocato!

Intanto ulteriori particolari emergono da alcune intercettazioni e dichiarazioni.

Bugie, manie di persecuzione, tentativi di violenze e rapimenti. La posizione di Veronica Panarello sta per essere aggravata dalle rivelazioni della madre Carmela e della sorella Antonella.   «Mi risulta che Veronica aveva più utenze telefoniche. Ha detto di aver nascosto bene il cellulare che conteneva video e foto di Loris». Ma finora nessuno ha saputo o trovato un secondo telefonino. E’Antonella, la sorella di Veronica, ad avere raccontato questo altro particolare. E’ la stessa che ha raccontato di avere incontrato la sorella in caserma nel momento in cui il bambino Andrea Loris è stato trovato morto. Veronica anzicchè pensare al figlio si è preoccupata di allontanare la madre, con cui ha un rapporto conflittuale da sempre, dicendo invece alla sorella che a breve avrebbero riportato Loris a casa. Antonella è rimasta senza parole perché secondo lei Veronica non aveva ancora capito che suo figlio era morto.

La sorella ha rivelato di quanto Veronica se la fosse presa per non aver fatto da madrina al battesimo di sua figlia, racconta i dettagli delle offese subite e svela che «quando era più piccola e abitavamo ancora in provincia di Savona voleva buttarsi dalla finestra dell’asilo».

Emerge dai racconti di Antonella e Carmela la madre la personalità border line di Veronica Panarello: una ragazzina che «soffriva di manie di persecuzione». Come quella volta che si inventò un rapimento. «Era il 2003. Eravamo io, mio figlio Paolo e lei. Io e Paolo siamo scesi dall’auto lasciandola sola e quando siamo tornati ci ha raccontato che un uomo era salito e aveva cercato di mettere in moto e partire assieme a lei». Il tentativo di violenza da lei raccontato subito da un infermiere mentre era sotto sedativi in un ospedale psichiatrico ma nessun riscontro ha confermato il suo racconto.

Viviana Sammito