braccialetto elettronicoSarà trasferita agli arresti domiciliari in un’abitazione di Catania la famiglia Pepi: Antonio, Alessandro, Marco e il padre Gaetano, accusati di avere ucciso l’agricoltore vittoriese, Giuseppe Dezio il 2 febbraio scorso a Vittoria.

Il gip ha autorizzato la misura cautelare meno afflittiva ma con il braccialetto elettronico.

Antonio, Alessandro, Marco e Gaetano, da otto mesi in carcere, per il delitto dell’agricoltore di 64 anni, Giuseppe Dezio, avvenuto il 2 febbraio scorso a Vittoria sono stati autorizzati agli arresti domiciliari con l’uso di un braccialetto elettronico.

Il Gip del tribunale di Ragusa, Giovanni Giampiccolo, ha accolto la richiesta dell’avvocato della famiglia, Giuseppe Lipera che, ha riempito la scrivania del giudice di continue istanze. Il legale ha chiesto al gip che i quattro vengano ristretti ai domiciliari in un’abitazione 100 km distante da Vittoria, luogo dove si è consumato il delitto.

Quasi certamente i Pepi prenderanno in affitto una casa a Catania.

Considerato che il giudice  ha rilevato che <<nel caso di specie vi è l’opposto pericolo, attuale e concreto, di una sorta di faida familiare, di ritorsioni e ulteriori episodi di violenza reciproca, considerati i tesissimi rapporti tra le due famiglie.

Il Gip, Giampiccolo, accogliendo l’istanza ha però chiesto, al legale l’individuazione di un’idonea abitazione, l’applicazione della procedura di controllo del braccialetto elettronico, i controlli sull’osservanza della misura saranno effettuati dai carabinieri della compagnia di Vittoria, con facoltà di subdelega.

Una piccola battaglia vinta dalla famiglia Pepi: le mogli avevano organizzato un sit in pacifico davanti al tribunale di Ragusa per chiedere la liberazione dei loro congiunti. A casa ad attenderli ci sono anche i figli minori che hanno chiesto di riavere i loro papà. Le indagini sul delitto sono ancora in corso: per l’omicidio ha confessato Gaetano Pepi, il padre, aggiungendo di avere colpito con un coltello Giuseppe Dezio per legittima difesa.  La vittima, infatti, sempre con un coltello ha ferito Alessandro Pepi.  Sul luogo del delitto si trovavano anche gli altri due figli di Gaetano: Antonio, che sarebbe rimasto lontano perché s’impressiona alla vista del sangue e Marco che invece sarebbe arrivato poco dopo il decesso di Dezio, il cui coltello utilizzato, secondo la testimonianza di Antonio Pepi,  è stato fatto sparire dal figlio Giovanni, unico testimone oculare. <<Ho infatti visto il figlio di Dezio – ha raccontato nel corso dell’interrogatorio  Antonio che, mentre c’era l’ambulanza, ha girato il cadavere e ha preso un coltello>>…

Viviana Sammito