Si è tenuto lo scorso mercoledì 27 novembre, presso la suggestiva location del Castello Chiaramonte a Favara, il convegno “Oltre lo Specchio”, organizzato da Confagricoltura Donna Sicilia e dal Centro Antiviolenza Gloria, in collaborazione con le scuole del territorio e con il patrocinio del comune di Favara. L’evento ha offerto un’importante opportunità di riflessione e approfondimento sul tema della violenza di genere, presentando testimonianze toccanti e proposte concrete per affrontare questo drammatico fenomeno di bruciante attualità.

All’interno del convegno si sono confrontati rappresentanti delle Istituzioni, della società civile e del mondo delle imprese. Ospite d’onore Cataldo Lo Iacono, autore di “Ti bacio quando torno”, romanzo struggente che narra la tragica storia di Santina, una giovane donna vissuta in un contesto di forte patriarcato e violenza, un potente tributo contro la violenza sulle donne che invita alla riflessione sulla condizione femminile nel passato e nel presente.

Ad introdurre i lavori gli interventi della dott.ssa Maria Pia Piricò, Presidente di Confagricoltura Donna Sicilia e Vice Presidente di Confagricoltura Sicilia, e l’Avv. Rosario Marchese Ragona, Presidente di Confagricoltura Sicilia. Nei loro interventi Piricò e Marchese Ragona hanno sottolineato il valore rappresentato dall’imprenditoria femminile nell’agricoltura siciliana, motore propulsivo di progetti dinamici, innovativi e sostenibili, che va sostenuta e promossa rimuovendo qualsiasi barriera di genere e promuovendo la piena realizzazione della parità di opportunità. Sostenere l’imprenditoria femminile – hanno spiegato – vuole dire investire in progetti animati da donne portatrici sane di una cultura inclusiva e che valorizza le differenze, non solo di genere, e che creano valore economico, sociale e culturale nella nostra terra.

A seguire i lavori nella Sala del Collare un pubblico fitto e attento che ha avuto modo di apprezzare la mostra di Confagricoltura Donna Sicilia sull’impegno delle donne nel tessuto produttivo regionale.

Durante l’incontro si è svolta anche una cerimonia di premiazione dedicata alle donne che, attraverso il loro impegno e sacrificio, sono diventate esempi virtuosi di coraggio e determinazione. Le loro storie, ricche di forza e speranza, hanno ispirato tutti i presenti. L’evento ha visto la partecipazione di esperti, rappresentanti delle istituzioni e membri della società civile, che hanno condiviso riflessioni e visioni per un futuro privo di ogni forma di violenza.

Confagricoltura Donna Sicilia, nella persona della consigliera Raimonda Carbone che si è prodigata in modo alacre per la riuscita dell’evento, ha premiato tre imprenditrici agricole del territorio che si sono distinte per visionarietà, coraggio e determinazione.

Le imprenditrici premiate da Confagricoltura Donna Sicilia

Laura Fradella, giovane imprenditrice, con la sua intraprendenza si è messa in gioco, creando il primo glamping in Provincia di Agrigento. Situato nella meravigliosa costa di Punta Bianca, ha riqualificato e migliorato, con non pochi sforzi, una vasta area agricola che si caratterizza per essere un contesto paesaggistico unico, con un panorama mozzafiato, rendendola una destinazione perfetta per concedersi una vacanza rigenerante tra mare e campagna, offrendo servizi di ospitalità in tende climatizzate e iper-accessoriate.

Eugenia Gino rappresenta la quarta generazione di una famiglia di agricoltori del territorio di Aragona. Imprenditrice da sempre impegnata nella conduzione di un’azienda ad indirizzo olivicolo e cerealicolo, oltre a rappresentare un’eccellenza del territorio, ha anche suscitato con le sue iniziative interesse culturale, sociale ed economico per l’intera comunità. Eugenia ha sempre prestato molta attenzione alla tutela della biodiversità e delle risorse naturali, coltiva infatti in biologico con un approccio innovativo, teso al contrasto dei cambiamenti climatici.

Margherita Vita, classe 1934, ha affrontato e superato grandi sfide nell’agricoltura con determinazione e passione. Alla fine degli anni Sessanta, appena trentenne, dopo la morte improvvisa del padre, il Prof. Giulio Vita, ha assunto la responsabilità nella conduzione di un’importante azienda agricola di famiglia, situata nei territori di Agrigento e Favara. Nonostante le difficoltà e i pregiudizi dell’epoca, Margherita Vita ha dimostrato una forte leadership, trasmessa alle figlie Giulia e Maria, che, insieme alla madre, hanno portato l’azienda ad essere un’eccellenza nel territorio e punto di riferimento per molti imprenditori della zona. La sua è una storia di determinazione, passione e competenza che permettono di superare ogni barriera, rendendola un esempio per tutte le donne che si trovano ad affrontare sfide importanti.