Mercoledì scorso, presso la sala gialla dell’Assemblea Regionale Siciliana, si è tenuto l’incontro tra una rappresentanza delle associazioni di volontariato della Sicilia e gli amministratori regionali. Durante l’incontro si sono trattati i temi relativi alle nuove politiche sociali ed è stato presentato alle istituzioni un documento congiunto attraverso il quale le associazioni di volontariato hanno esposto le criticità del settore ed hanno avanzato delle proposte concrete. Quella di Mercoledi  in realtà è stata solo l’ultima  tappa di un percorso cominciato circa un anno e mezzo fa con la realizzazione dei seminari provinciali realizzati nelle nove province siciliane dai tre Centri di Servizio della regione (CSVE, CESV e CESVOP) per creare l’occasione di un confronto tra le associazioni, per raccogliere le esperienze e analizzare i contesti in cui operano i volontari per capire come essi incidono sul territorio stesso.

Ai seminari provinciali hanno partecipato 471 Associazioni di volontariato che hanno lavorato su cinque tematiche fondamentali: Sanità e integrazione sociale, La sfida educativa del volontariato, Beni Comuni, arte, territorio e ambiente, Integrazione di cultura e comunità, Non autosufficienza.

 

Il primo grande scoglio emerso è il distacco sostanziale tra le associazioni che operano nel territorio e le istituzioni regionali, basti pensare che quello del 30 maggio è stato il primo incontro in assoluto avvenuto all’ARS tra i Centri Servizio e una rappresentanza del governo regionale.  Oggi vi sono leggi mal recepite o mai attuate come la legge quadro 266 o, ad esempio, la 206 del 2003 che favorisce la nascita degli oratori, non per forza cattolici, e ne  riconosce la grande funzione sociale. Di punti critici ne sono emersi tanti, dalla scarsa informazione alla carenza delle strutture, dalla mancanza di fondi al dover operare sempre in emergenza. Ma esiste anche un grande punto di forza, in Sicilia c’è un volontariato attivo importante bene inserito nel tessuto sociale che riesce a recepire bene i bisogni delle persone con difficoltà di vario genere e, seppur in condizioni di grave ristrettezza economica, riesce a dare piccole risposte concrete.

Ad ascoltare le richieste dei rappresentanti del volontariato c’era il neo assessore alla Famiglia e al lavoro Giuseppe Spampinato che ha, con molta sincerità, affermato di non conoscere in maniera approfondita gli argomenti trattati, quindi ha rimandato tutti ad un altro incontro da tenere nelle prossime settimane per creare insieme un percorso duraturo che vada oltre le scadenze elettorali.