Sofia Loren, Ornella Vanoni, Gino Paoli. Cosa hanno in comune? Sono tre Immensi artisti Italiani, nati nel mese di settembre, dello stesso anno: 1934. Tutti e tre festeggiano in questi giorni 90 anni: Sofia Loren lo scorso 20 settembre, ieri 22 settembre Ornella Vanoni e oggi tocca a Gino Paoli.

Nato il 23 settembre 1934 a Monfalcone, Gino Paoli oggi vive rintanato con la moglie Paola e circondato dai suoi affetti. In una intervista all’ANSA, dichiara: “Non ho mai immaginato di poter arrivare a questa età”.

Una grande carriera, fatta di musica e parole immortali, collaborazioni importanti, di successi, ma anche di malinconia: nel 1963 si sparò per farla finita ma la pallottola si fermò nel pericardio anche se “non rompe più le scatole facendo suonare il metal detector, deve essersi arrugginita”, ironizza nel libro autobiografico ‘Cosa farò da grande. I miei primi 90 anni’.




Autore di canzoni indimenticabili, ne ha scritte oltre 200, da Sapore di sale a Una lunga storia d’amore, Il cielo in una stanza, La gatta, Quattro amici, Che cosa c’è, Senza Fine.

Gino Paoli esordì per l’etichetta discografica di Nanni Ricordi nel 1959. Il Cantagiro, Sanremo, i gatti, il mare, i grandi amici da Tenco, Lauzi e De André, primi padri come lui della scuola musicale genovese, e poi le donne, Ornella Vanoni, Stefania Sandrelli e l’adorata moglie Paola Penzo.

Ornella Vanoni ha compiuto ieri, 22 settembre, i 90 anni. Un sodalizio che in qualche modo continua, parallelo, senza fine, un legame artistico importante. Ma mentre la Vanoni ha annunciato nuovi progetti, Gino si definisce “pigro amante del suo divano” anche se, racconta, “il rapporto con il pubblico è qualcosa che ti manca e a cui non puoi rinunciare. Paola me lo dice sempre che ne ho bisogno. Io sto scrivendo nuove canzoni, ne ho cinque o sei che mi piacciono e ci sto lavorando”.

Gino Paoli, cantautore fra i più noti e importanti della musica italiana, ha scritto e cantato brani indelebili, da “Il cielo in una stanza” cantata da Mina che iniziava con la strofa: “Quando sei qui con me, questa stanza non ha più pareti ma alberi, alberi infiniti…”. Un pezzo capolavoro dell’artista che ha sulle spalle anche un’esperienza politica nelle file del Pci. Prima ancora di quel successo, c’era stata “La gatta”, canzone sul facile “giro di do”, che alla chitarra tanti giovani di quell’epoca hanno provato a riprodurre.

E poi c’è “Senza fine”, dedicata a Ornella Vanoni, suo grandissimo amore. E “Sapore di sale”, altro pezzo cult conosciutissimo del 1963, fino a “Una lunga storia d’amore”. Figlio di un ingegnere navale e di una casalinga, Gino Paoli nato a Monfalcone si è trasferito da piccolissimo a Genova, città a cui resterà legato per sempre.

Proprio in Liguria frequenta un gruppo di amici che poi faranno parte della cosiddetta “scuola genovese” dei cantautori: Luigi Tenco, Bruno Lauzi, Fabrizio De Andrè, Umberto Bindi, Joe Sentieri, Giorgio Calabrese ed i fratelli Gian Piero e Gian Franco Reverberi. Nel 1961, ecco la grande storia d’amore con Ornella Vanoni e nel 1963 l’amore-scandalo con Stefania Sandrelli, di cui si innamorò quando l’attrice era ancora minorenne. Uno scandalo per l’epoca, dovuto alla giovanissima età di lei e al fatto che Paoli fosse sposato.

E da quell’unione nacque Amanda, attrice anche lei, che porta il cognome della madre. Tentò, come accennavamo prima, anche di togliersi la vita, per problemi personali, nel luglio del 1963 sparandosi con un colpo di pistola al cuore. Ma l’ogiva del proiettile si conficco’ nel torace senza toccare il miocardio.

Negli anni 70, per Paoli c’è un periodo musicale “impegnato” con lavori “d’autore” come “I semafori rossi non sono Dio”, basato su pezzi del cantautore catalano Joan Manuel Serrat, “Ciao, salutime un po’ Zena” in genovese, “Il mio mestiere”, e “Ha tutte le carte in regola” dedicato a Piero Ciampi.

Nel 1985 Gino Paoli e Ornella Vanoni portano in giro per l’Italia un tour trionfale, da cui verrà realizzato il doppio album live “Insieme”, che ottiene un grande successo. Appartengono a quel periodo successi come “Ti lascio una canzone”, “Cosa farò da grande” (1986) e “Questione di sopravvivenza” (1988). Il 1991 è l’anno del suo grande successo “Matto come un gatto”, album il cui brano trainante è “Quattro amici” che vincerà il Festivalbar. Il 2002 è l’anno del ritorno a Sanremo con “Un altro amore” con cui vince il premio della critica e nel 2004, ancora Ornella Vanoni nella sua vita con il disco di inediti “Ti ricordi? No, non mi ricordo”, e un nuovo tour insieme. Paoli partecipa nel 2009 alla stesura della canzone “Domani” scritta per solidarietà ai cittadini abruzzesi colpiti dal sisma. Nel 2019 esce il sorprendente doppio album “Appunti di un lungo viaggio”.

Molti sono i brani scritti per altri interpreti fra i quali, oltre a Mina, ci sono anche Marcella, Patty Pravo, Giorgia, Zucchero. Nella vita di Paoli anche una parentesi politica con l’elezione nel 1987 nel Partito Comunista Italiano poi divenuto Pds. Nel 2013 è stato eletto presidente della Siae. L’artista ha cinque figli, nati da relazioni diverse: Giovanni e Amanda, nati rispettivamente dalla prima moglie Anna Fabbri e da Stefania Sandrelli, a altri tre avuti dall’ultima moglie Paola Penzo.

Buon Compleanno Maestro!