ivana castello 2Pubblichiamo l’interrogazione che il consigliere comunale Castello ha presentato presso gli uffici comunali di Modica, sabato 18 ottobre, in merito alla TASI.

St.mo Sig. Sindaco

La maggior parte di cittadini ha già effettuato il pagamento della prima rata della tasi e si approssima a pagare la seconda la cui scadenza è prevista per il 16 dicembre 2014. La tasi, mi permetto di ricordarglielo, insieme all’IMU costituisce la IUC che si basa su due presupposti impositivi, uno costituito dal possesso di immobili e collegato alla loro natura e valore (IMU) e l’altro sull’erogazione e fruizione di servizi indivisibili (legge n. 147 del 2013, articolo 1, comma 639).

La legge fissa per la tasi un’aliquota di base pari all’1 per mille a cui, se l’avesse applicata, corrisponderebbe una previsione di entrata pari a 2.480.898,00: esattamente quella calcolata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Lei, invece, ha pensato bene di innalzare l’aliquota all’1,85 per mille che induce una previsione di entrata di 4.589.661,63 euro, senza per altro spiegare i motivi di tale scelta, tranne ad ammettere che la frase “ritenutodi applicare l’aliquota dell’1,85 per mille a tutti gli immobili in modo da garantire la contribuzione di tutti i contribuenti al pagamento dei servizi indivisibili del Comune”, riportata nella delibera n. 166 del 17 giugno c.a., possa ritenersi in qualche modo comprensibile e convincente. Più grave è, tuttavia, che non si sia attenuta alla disposizione imperativa exarticolo 1, comma 682 della legge n. 147/2013 che così statuisce:

«Con regolamento da adottare ai sensi dell’articolo 52 del decreto legislativo n. 446 del 1997, il comune determina la disciplina per l’applicazione della IUC, concernente tra l’altro:

a) (…)

b) per quanto riguarda la TASI:

1) (…)

2) l’individuazione dei servizi indivisibili e l’indicazione analitica, per ciascuno di tali servizi, dei relativi costi alla cui copertura la TASI è diretta.»

Lei sig. sindaco non ha mai fornito l’elenco analitico dei costi così come la legge impone, con la conseguenza che i cittadini pagano senza sapere per cosa stanno pagando e perché stanno pagando quasi il doppio di quanto previsto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Desidero, in altre parole, che spieghi a me e ai cittadini, lei che a parole afferma di essere dalla parte dei lavoratori e delle imprese, le ragioni per cui ha imposto una aliquota tra le più alte d’Italia. Non glielo chiedo con spirito polemico o per danneggiarla politicamente. So che conosce bene i servizi (indivisibili) che il Comune èroga ai cittadini e che, certamente, sono i cittadini a non accorgersi di essi. Forse sono io che non capisco, ma le assicuro che l’assomiglio ad un barbiere vecchia maniera, di quelli che quando agguantano un cliente, gli fanno barba e capelli. E quando il malcapitato esce dal «salone» lo accompagnano alla porta spazzolandogli anche gli ultimi peli del cappotto per convincerlo a tornare, ché la prossima volta andrà certamente meglio.

La prego signor sindaco di voler discutere la presente interrogazione al primo Consiglio utile e di approfittare dell’appuntamento per smentirmi facendo due belle dimostrazioni:

– spiegandomi qual è la struttura dei servizi indivisibili che ha organizzato per i cittadini;

– fornendomi l’elenco analitico dei costi di ciascuno di essi, che provvederò, io stessa, a rendere pubblico.

Ivana Castello, Consigliere comunale