Modica – Rivelazione d’atti d’ufficio. Assolti con formula piena un poliziotto e un medico
- 19 Gennaio 2017 - 11:10
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L´accusa era pesante, in particolare per uno dei due imputati, ispettore di polizia ora in pensione: rivelazione di segreto d´ufficio in concorso. Il collegio penale del tribunale di Ragusa (Saito presidente, Ignaccolo e Infarinato a latere) ha assolto con la formula piena, ovvero perchè il fatto non sussiste, Michele Cappello, già sottufficiale di polizia al commissariato di via Cornelia a Modica e ora in quiescenza, difeso dall´avvocato Mario Caruso, e Francesco Roccaro, medico dell´Asp 7, all´epoca in servizio al poliambulatorio di via Aldo Moro, difeso dall´avvocato Fabio Borrometi. La vicenda è da ricondurre all´inchiesta anti assenteismo condotta dalla polizia a Modica che portò 36 dipendenti dell´azienda sanitaria ad essere accusati di truffa aggravata. L´indagine culminò con il blitz del maggio 2010 al cosiddetto «Palazzo di Vetro» di via Aldo Moro, sede del Centro Unificato di Prenotazioni, ambulatori e uffici amministrativi, e con l´arresto di alcune persone. Riguardo la truffa, per alcuni indagati il processo è tutt´ora in corso. Nel caso che riguarda l´accusa di rivelazione di segreto d´ufficio, oggetto di questo procedimento conclusosi con l´assoluzione di entrambi gli imputati, fu l´allora dirigente del commissariato di Modica Maria Antonietta Malandrino a denunciare i fatti, ritenendo che il suo subalterno avesse «confidato» a Roccaro, con il quale intratteneva rapporti amicali, particolari relativi all´inchiesta a suo carico. I magistrati ragusani hanno dunque ritenuto insussistenti le accuse mosse dalla ex dirigente nei confronti dei due imputati e, come accennato, li hanno assolti entrambi con la formula «perchè il fatto non sussiste».
Antonio Di Raimondo