libri universitariModica perde alcune materie del corso di laurea di servizi sociali per un accordo stipulato tra l’ateneo di Messina e il Cumo, il consorzio universitario di Messina. La conferma è arrivata dal rettore di Messina, Pietro Navarra e dal direttore della scuola Alcontres, Giampiero Saladino.
<<E’ stato firmato un accordo, siglato dal rettore, dal presidente del CUMO, Consorzio Universitario Mediterraneo Orientale, dal Sindaco del Comune di Modica e dal rappresentante della Scuola per assistenti sociali “Stagno d’Alcontres” che prevede due sedi decentrate , costituite a Noto e Modica, rispettivamente nei locali del CUMO e della Scuola per assistenti sociali “D’Alcontres” ,per lo svolgimento delle attività didattiche e curriculari del CdL in Servizio Sociale>>.

La conferma è arrivata dal rettore dell’Università di Messina, Pietro Navarra. Stessa tesi è stata resa nota dal direttore della scuola di Servizio Sociale, Giampiero Saladino. Quali sono le conseguenze dell’accordo? Il dott. Saladino ha spiegato che Modica perde alcune materie del corso di laurea che sono state invece inserire a Noto. Perché Noto paga. Noto ha il sostegno dei comuni della provincia di Siracusa e Ragusa no. Il consorzio universitario ibleo attende i fondi dalla Regione, oltre 400mila euro dal comune di Modica che ha invece erogato solo 30 mila euro impegnati nella delibera firmata due settimane fa al consiglio comunale: un obolo per le spese organizzative. Tutti gli altri comuni della provincia, tranne Ragusa che paga, sono latitanti, sono fuggiti da consorzio universitario ibleo. L’università di Messina ha deciso di mantenere dunque, con l’accordo delle parti, le materie professionalizzanti tipiche del profilo assistenti sociali, tutti i tirocini formativi obbligatori. E questi costi chi li sostiene?

La Regione che ha inserito nella finanziaria lo stanziamento dei fondi per le scuole di servizio sociale, per una spesa pari a 140mila euro. L’università di Messina ha trovato il sostegno economico garantito puntualmente dal consorzio di Noto e ha deciso di potenziare quel versante, togliendo qualche materia a Modica.

Quindi gli studenti del comprensorio ibleo prenderanno l’auto per non perdere l’esame che dovranno dunque sostenere a Noto. Secondo il direttore Saladino questo accordo ha salvato Modica, perché nelle peggiore ipotesi gli studenti sarebbero stati costretti ad andare fino a Messina o addirittura di ritirarsi dall’Università. Il direttore della scuola D’Alcontres, con l’amaro in bocca, ha spiegato che il numero degli universitari diminuisce notevolmente ogni anno, anche se la domanda è sempre alta. Gli studenti, 121 a Modica, vengono poi scoraggiati durante il percorso universitario per le incertezze sula continuità della gestione del corso di laurea, a causa dei debiti e anche, se ce lo possiamo permettere, del menefreghismo dei comuni iblei e delle istituzioni.

Da dicembre ad aprile Messina non ha mandato neanche un docente a fare lezione a Modica. Il motivo? Nessuna certezza sui pagamenti del personale per i troppi debiti del consorzio, che non ha la piena responsabilità, ma con la conseguenza che a farne le spese sono gli studenti che vedono sempre più nero il loro futuro occupazionale.

Viviana Sammito